venerdì 21 dicembre 2007

LE IDEE CHE CONTANO: IL PRINCIPIO DI TOLLERANZA

IL PRINCIPIO DI TOLLERANZA
Il principio di TOLLERANZA fu una conquista dell'uomo del XVII secolo, il quale prese coscienza che la sua verità religiosa poteva coesistere con quella di un altro.

Fino a quell'epoca aveva predominato l'INTOLLERANZA e ogni diversità veniva combattuta versando il sangue del DIVERSO. Lo avevano fatto i Romani pagani con i cristiani. Lo avevano fatto i cristiani con altri cristiani che osavano percorrere strade differenti per arrivare alla verità.

I papi, nel medioevo, non avevano predicato le crociate solo contro i musulmani per liberare i luoghi sacri. Le avevano predicate anche contro quei loro confratelli che ritenevano eretici, come gli albigesi del sud della Francia.

Fu l'ultimo sangue versato nelle guerre di religione del XVII secolo che fece capire che la coscienza degli uomini non si cambia con le guerre e si decise di lasciare la libertà di andare in paradiso per la strada che più si riteneva opportuna (PRINCIPIO DI TOLLERANZA).
Oggi si sta affermanado il PRINCIPIO DEL RISPETTO, che supera quello di tolleranza.

sabato 15 dicembre 2007

LA DEMOCRAZIA E' UNA MENTALITA'?

Sgombriamo il campo da un possibile equivoco… La mentalità democratica non è facile da acquisire… Per fare un esempio… gli italiani… nella stragrande maggioranza… non la posseggono…
Gli italiani hanno ancora una mentalità anarchica-borbonica… sono anarchici per quanto riguarda le loro libertà personali… che vogliono siano le più ampie possibili… sono borbonici per quanto riguarda le libertà degli altri… che desidererebbero più limitate possibile…
Se vogliamo… gli italiani sono ancora vittime del loro passato storico recente… quando la libertà era la libertà solo di Uno… Il resto… come diceva Mussolini… era “massa” e la massa non ha forma… né identità…
La mentalità democratica… per formarsi… ha bisogno di un lungo tirocinio nell’uso della libertà… che diventa vera libertà solo quando è basata su regole certe (leggi) che sono a fondamento della libertà di tutti e di ciascuno…
Ma la mentalità democratica si afferma solo quando queste regole (leggi) vengono interiorizzate da ogni singolo cittadino per diventare un costume di vita… un imperativo morale… che ci impone di osservare la correttezza del nostro agire anche quando questo non corrisponde esattamente al nostro tornaconto personale… ma è perfettamente in linea con il tornaconto generale…
Ecco perché si dice che “la mentalità democratica si succhia con il latte materno”… Noi italiani a questo non siamo ancora arrivati… ci arriveremo… come ci sono arrivati altri popoli prima noi… dopo un lungo… lunghissimo… periodo di confusione tra il privato dell’io egoistico e il generale dell’interesse collettivo…
Noi italiani siamo ancora nello stadio di ricorrere a qualsiasi “trucco” pur di arrivare all’obiettivo che ci siamo prefissi… barare in un concorso pubblico non lo vediamo come qualcosa di disdicevole perché significa non essere leali verso lo Stato… se non ci sono posti da attribuire… (come nel caso delle abilitazioni alle professioni liberali) o significa… se ci sono posti da attribuire… “appropriarci” di qualcosa che per “diritto” apparterrebbe a qualcuno che ha più meriti di noi…
Io non ho avuto una mentalità democratica quando… in una università americana… mi sono offerto di aiutare il mio compagno di banco… in difficoltà… a superare un esame sbarramento… ma egli mi ha dato una grande lezione di mentalità democratica… che mi ha segnato… quando mi ha risposto “no!… thanks… this would cheating” (no!… grazie… questo significherebbe essere sleali)…
Egli non ha superato lo sbarramento… io ho capito che la sua mentalità era superiore alla mia…

sabato 8 dicembre 2007

COSENZA: SECONDA?

Cosenza… per tutta la sua storia millenaria… è stata un faro di cultura per tutta la calabria… anche urbanisticamente è stata la città più attraente delle sue consorelle calabresi…
Questo fino a ieri… oggi non è più vero…
La cultura… dalla nascita dell’università della Calabria… si è trasferita a Rende… Anche urbanisticamente Rende sta oscurando la città capoluogo e sta crescendo con una visione da grande città caratterizzata da una forte vitalità sociale che proviene dal suo ambiente universitario…
Cosenza… invece… sta perdendo terreno e finirà col diventare la periferia squallida di una grande e fiorente Rende… Gli amministratori di Cosenza non hanno saputo… e non sanno… giocare le loro carte per mettere Cosenza al centro di questo grande fermento culturale e sociale creato da una università che è destinata a diventare una star nel panorama universitario italiano …
Tranne Viale Parco… la storia urbanistica di Cosenza… nell’ultimo cinquantennio… è stata la storia di fallimenti… Si è pensato a costruire su ogni centimetro quadro senza una visione d’insieme (piano urbanistico evoluto) che desse l’idea di una città a dimensione d’uomo… e questa… purtroppo… è una pratica politica che continua ancora oggi…
Quando gli amministratori attuali individuano uno spazio libero non lo utilizzano per rimediare agli errori del passato… ma lo utilizzano per concessioni edilizie perché partono da un concetto sbagliato… Pensano che la fuga dei cosentini a favore di Rende sia dovuta alla mancanze di case… Non si rendono conto che una città più evoluta urbanisticamente… come Rende… offre una migliore qualità della vita…
Ecco perchè Rende attrae… offre una migliore qualità della vita… Gli amministratori di Cosenza… se vogliono voltare pagina… devono competere su questo campo… Devono ripensare urbanisticamente la città… razionalizzando la struttura urbana esistente per ricrearla a misura di città evoluta che sa… e può… offrire ambienti e servizi più evoluti…
Quello che non sanno gli amministratori attuali di Cosenza è che questo si può fare a costo zero per il Comune… il quale dovrebbe riservarsi solo il ruolo di INDIRIZZO E COORDINAMENTO… il resto dovrebbe lasciarlo fare all’iniziativa privata… che investirebbe il suo kow how ed i suoi capitali con grandi vantaggi per se stessa… ma anche per la città e per i cittadini… che avrebbero una città più bella e più funzionale… con abitazioni migliori… strade più ampie… un più alto numero di piazze… giardini pubblici più diffusi e verde attrezzato per i propri figli…
Il singolo cittadino cosentino… se vuole fare la sua parte… si deve sentire partecipe di questo auspicabile riscatto di Cosenza pretendendo dai partiti di proporre… alle elezioni… amministratori non politici … che abbiano dimostrato di avere idee… fantasia… capacità intellettuali… forte personalità… e che siano… soprattutto… capacissimi organizzatori per restituire la città al suo antico ruolo e non essere SECONDA A NESSUNO… col dovuto rispetto e grande ammirazione per Rende…

domenica 2 dicembre 2007

GLI STATI UNITI D'AMERICA: UNA DEMOCRAZIA CRUDELE

Noi italiani dobbiamo molto agli Stati Uniti… ci hanno aiutato a rimetterci in piedi nel primissimo dopoguerra e hanno dato un grosso contributo per evitarci di cadere preda del comunismo rampante in un momento di svolta della nostra storia (1948)…
Ma… riconosciuta la nostra gratitudine a questo grande Paese… dobbiamo dire con forza che la loro non è una società giusta… non lo è mai stata… e forse non lo sarà mai… le mentalità sono difficili da cambiare…
La causa sta nel loro peccato d’origine… Essi hanno fondato il loro Stato sull’”etica protestante”… la quale esigeva … ed esige… che ogni individuo deve dimostrare a stesso… e al mondo… di essere un “prescelto”… e il metro di paragone era… ed è… il successo…
L’uomo che ha successo nella vita… in qualsiasi campo… è un “prescelto” e… quindi… destinato a salvarsi nella vita ultraterrena (i protestanti non credono nella tripartizione dell’al di là in inferno… purgatorio e paradiso)…
Per questo motivo… la funzione dello Stato è quella di rimanere “neutrale” nei rapporti sociali… ogni individuo deve contare solo su se stesso nella libertà più totale… egli deve poter cogliere le “opportunità” che gli si presentano senza impedimenti di sorta… ecco perché... se sei un vincente... “l’America è la terra delle opportunità” … Ma... se non sei un vincente... è anche la terra della più profonda ingiustizia sociale…
Il cittadino non può aspettarsi nulla dallo Stato… Nemmeno un sistema sanitario pubblico che lo garantisca dalla “culla alla tomba”… come avviene in Europa… ma deve provvedere personalmente stipulando un’assicurazione privata contro le malattie… ed è qui che una grande democrazia diventa una società ingiusta… crudele…
La polizza assicurativa privata contro le malattie ha un tetto di spesa… oltrepassato il quale si deve pagare di tasca propria… il ricco si può permettere una polizza che copre tutto e vivere tranquillo… la classe media se ne può consentire una che copre quasi tutto e la sua tranquillità è relativa… l’operaio non può andare oltre il minimo vitale… e non ha alcuna tranquillità…
Questi ultimi due ceti sociali piombano nella disperazione più nera in caso di una disoccupazione prolungata che non consente loro di pagare l’assicurazione malattie… né possono contare sull’aiuto dello Stato… lo Stato interviene solo se non si possiede alcuna proprietà… avere una casa significa che devi venderla per far fronte alle tue necessità di denaro… lo Stato ti garantisce l’assistenza sanitaria essenziale solo se sei un disoccupato nullatenente…
E’ questa bruttura sociale che è intollerabile negli Stati Uniti… la povertà è una condizione di abbrutimento e di degrado… è qualcosa che in Europa non conosciamo… fortunatamente…

mercoledì 28 novembre 2007

BERLUSCONI: LA SINDROME DEL DUCE?

Ho sempre ritenuto che la discesa in campo di Berlusconi nel 1994… quando quasi tutti i leaders politici italiani erano stati messi fuori gioco dalla magistratura… fosse una cosa positiva per la politica italiana… Pensavo… e penso… che egli fosse un uomo di transizione… un uomo che preparasse la strada ad un leader di grande statura… e forse questa era anche la sua intenzione…
Una cosa è certa: egli non voleva consegnare l’Italia all’ideologia comunista… nel 1948 era stato De Gasperi ad ergere una diga contro il comunismo che si stava affermando nel mondo… nel 1994… un po’ anacrosticamente… fu lui a proporsi come continuatore di quella politica… Il comunismo non doveva passare… e questo è stato… ed è… a torto… un suo chiodo fisso…
Ma la strada percorsa da Berlusconi si è dimostrata effimera… il bipolarismo non ha risolto i mali dell’Italia… anzi li ha aggravati a causa di sistemi elettorali che polverizzavano le forze politiche e consegnavano un enorme potere… il potere del ricatto… a minuscole formazioni politiche… che… se non soddisfatte nei loro interessi di bottega… mettevano in crisi il governo…
Forse non ce ne siamo accorti… ma in questi giorni Berlusconi ha fatto una nuova discesa in campo…
Con grande tempismo… si è liberato degli alleati… che ormai lo avevano ingessato… ed ha formato un nuovo partito… In soli tre giorni ha raccolto oltre 7 milioni di firme… che rappresentano un potere potenziale enorme… ed ha sovvertito tutto il suo credo politico del recente passato… forse perché ha avvertito che la carta del comunismo… come forza di coagulo… non poteva essere più giocata…
Veltroni è lontano mille miglia dalla mentalità comunista… anche se questa è ancora presente in molti esponenti di spicco del PD… ma Veltroni è una garanzia sufficientemente valida… non sarà mai “un vero credente”… non ha una mentalità ideologica… la sua è una mentalità pragmatica liberale…
Berlusconi ha avuto successo anche in questa seconda svolta… un enorme successo… e questo ha fatto di lui un leader che sa mettere in discussione se stesso per affermare le priorità dell’Italia… In qualche atteggiamento ha fatto sorridere perché ha richiamato alla mente un personaggio che l’Italia ha avuto la sventura di conoscere per un ventennio… ma quella di Berlusconi è stata solo una civetteria perché della sua mentalità democratica nessuno può dubitare…
Ora aspettiamo che queste due nuove forze politiche… rappresentate da Berlusconi e da Veltroni… sappiano elaborare una legge elettorale… con un forte sbarramento… che faccia piazza pulita dei cespugli e dei cespuglietti… solo così si potrà creare un BIPOLARISMO PULITO…

martedì 20 novembre 2007

L'ISLAM CI CONQUISTERA' COL VOTO DEMOCRATICO

Nell’antichità… dopo il crollo dell’impero romano… la storia dell’uomo è stata la storia delle invasioni barbariche… sempre da est verso ovest… dove risiedevano le civiltà più opulente…
Erano le ricchezze dell’occidente che richiamavano le orde barbariche bellicose… che non avevano ancora conosciuto il benessere…
Questa tendenza storica continua ancora oggi… ma con modi diversi e diverse conseguenze.. i popoli dell’est… che vivono in uno stato di povertà estrema si riversano clandestinamente nelle società più ricche dell’ovest… alla ricerca del loro “posto al sole”…
Fin qui tutto bene… rientra nella normale dialettica della storia… ma oggi un campanello d’allarme ci viene dalle elezioni politiche svolte nel vicino Kosovo serbo in questi giorni…
Questa regione della Serbia aveva sempre accolto nel proprio seno gli emigranti albanesi di religione musulmana come forza lavoro… ma i serbi non avevano mai pensato alle CONSEGUENZE di lungo periodo di questa politica di accoglienza… come non ci hanno pensato gli Stati Uniti d’America con la loro immigrazione clandestina di neolatini (messicani ed altri)… e come non ci pensiamo noi europei…
Le elezioni politiche in Kosovo hanno dimostrato ciò che già si sapeva… i serbi... di religione ortodossa.. non sono più maggioranza nel Kosovo… il 90% della popolazione ora è fatta di albanesi di religione musulmana… che… in questi giorni… hanno vinto le elezioni politiche e immediatamente hanno chiesto che la regione serba del Kosovo venga distaccata dalla Serbia e diventi uno Stato albanese indipendente di religione musulmana…
NELL’ANTICHITA’… GLI STATI SI CONQUISTAVANO CON LE ARMI… OGGI SI CONQUISTANO COL VOTO… UNA MINORANZA CHE DIVENTA MAGGIORANZA E IL GIOCO E’ FATTO…
Anche gli Stati Uniti si sono accorti da tempo di questa tendenza al loro interno… l’immigrazione clandestina neolatina era cresciuta e si era moltiplicata fino a diventare una realtà di cui si doveva tenere conto… E… realisticamente… il Governo federale ha incominciato col fare delle concessioni…
Un tempo erano orgogliosi dell’America come MELTING POT di tutte le genti del mondo… ora stanno diventando delle comunità separate ed indipendenti... La lingua unica è sparita... Non più il solo inglese a cui tutti si dovevano adeguare… ma lo spagnolo accanto all’inglese… Non più una sola televisione in lingua inglese… ma anche una televisione in lingua spagnola…
Ora temono che molto presto l’America non sarà più dei WASP (white…anglo.. saxon … protestant)… ma diventerà una realtà dove l’elemento neolatino sarà prevalente…
Questa tendenza già si incomincia a vedere… Il sindaco di Los Angelis è un neolatino… Si teme che presto anche il governatore della California sarà un neolatino… dato che nello stato i neolatini sono già maggioranza…
UNA LEZIONE PER LA STORIA? GLI STATI NON SI CONQUISTANO PIU’ CON LA FORZA DELLE ARMI… MA CON IL NUMERO DEI VOTI… COL DEMOCRATICISSIMO VOTO…
I prossimi… in un futuro più o meno lontano… saremo noi europei ad avere questo problema… l’Islam ci conquisterà dall’interno… col voto… non appena quelli che accogliamo oggi saranno cresciuti e moltiplicati… e non ci saranno speranze per noi europei… noi abbiamo rinnegato la massima evangelica “crescete e moltiplicatevi”… noi pensiamo che “decrescere” (avere pochi figli) sia bello!

domenica 18 novembre 2007

AMMINISTRATORI DELLA COSA PUBBLICA:BASTA MEZZE CALZETTE!

I nostri Comuni… tranne qualche lodevole eccezione… sono in crisi… E’ una crisi finanziaria… ma anche organizzativa e di programmazione… Nel periodo delle VACCHE GRASSE… quando lo Stato ripianava i loro debiti… non era tanto difficile improvvisarsi AMMINISTRATORE… Anche uomini senza qualità potevano aspirare a diventare Sindaco…
Ora viviamo in tempi di VACCHE MAGRE… Lo Stato non ha più soldi da dare ai Comuni… che… per ripianare i loro bilanci disastrati… non hanno trovato niente di meglio che SPREMERE IL CITTADINO attraverso l’autovelox… una vergogna per chi vi ricorre e per i cittadini che lo subiscono…
La storia ci dice che è nei momenti di crisi che si misura la personalità degli individui… quella debole cerca di sopravvivere ricorrendo al piccolo cabotaggio… quella forte… invece… è capace di inventare un nuovo modo di fare le cose… con minori costi e maggiori entrate…
Ecco perché in tempi di crisi è fondamentale sapere scegliere l’AMMINISTRATORE PUBBLICO… uno qualsiasi non va bene… deve essere un uomo di qualità… un uomo che abbia le capacità per operare sulla realtà a 360 gradi da vincente…
Deve essere un uomo di idee… che abbia la fantasia per partorirle e la forza per realizzarle superando tutte le difficoltà con l’intelligenza… Deve essere un grande organizzatore… capace di riorganizzare la macchina burocratica interna per farla essere più efficiente a costi inferiori… Deve essere un conoscitore di uomini per mettere l’uomo giusto al posto giusto… Deve essere autorevole quanto basta per ergersi come guida indiscussa col consenso di tutti…
Esistono questi uomini? … sì!… esistono… il guaio è che i partiti non li vogliono perchè non sono “malleabili”… è meglio un uomo sbiadito… ma sensibile agli ordini e agli interessi del partito…

venerdì 16 novembre 2007

I SERVI DEL POTERE: LA LIVREA

La livrea era una divisa che i signori feudali (baroni) facevano indossare ai propri servitori per distinguerli da quelli di altri signori … il colore era uguale per tutti i servitori… ma coloro i quali svolgevano mansioni di maggiore responsabilità avevano qualche fregio che distingueva il loro rango… se più o meno vicino al “padrone”…
Come divisa… la LIVREA è stata cancellata dalla storia… ma non il suo spirito di “servitore”… Questo vive tutt’ora… almeno nel meridione d’Italia… anche se si è trasformato nella psicologia… non più al “servizio” di un padrone… ma del potere e di chiunque lo detenga…
E’ la psicologia di chi ha bisogno di sentirsi protetto… di avere un “amico” che conta… per ricevere favori… magari prebende… ma anche per sentirsi importante agli occhi del pubblico in generale… verso il quale si dimostra disponibile a fare da tramite con il suo “signore” per raccomandazioni varie… Questo lo fa sentire gratificato e… in qualche modo… partecipe del potere…
Chi indossa questa livrea psicologica ha vari nomi… cliente… galoppino… “amico”… ecc. … da non confondere col militante… questo appartiene a tutt’altra razza…

mercoledì 14 novembre 2007

IL SIMBOLO DEL POTERE: LA POLTRONA

La poltrona di cui parlo è quella del potere… a tutti i livelli… da quello più modesto a quello dei grandi…
Nelle scienze politiche si dice che ci sono fondamentalmente due tipi di uomini di potere… quelli che danno un prestigio enorme alla poltrona che occupano… e quelli che derivano il loro potere e il loro prestigio dalla poltrona che occupano in quel momento storico…
I primi sanno che sono loro a dare prestigio alla poltrona con la loro originalità… con la loro capacità di idee… con la loro capacità di incidere positivamente sulla realtà…
Insomma… è la loro personalità la vera fonte del potere… e questa personalità se la portano dietro dovunque vanno… il loro prestigio non verrà scalfito dalla perdita delle poltrona… il loro potere di influenza resterà sempre grande…
I secondi… invece… ricevono il prestigio e il potere dalla poltrona e lo conservano fintanto che la occupano… Senza poltrona sanno di contare poco … da graduati diventano soldati semplici… e ritornare nell’anonimato non è così facile… ecco perché si abbarbicano alla poltrona e non la mollano facilmente…
Voglio portare due esempi accaduti di recente… Una personalità di rilievo ha dato volontariamente un calcio alla prestigiosa poltrona di Presidente di un consiglio comunale… mentre un capogruppo di un partito dello stesso consiglio comunale sta facendo ferro e fuoco perché lo hanno democraticamente sollevato dall’incarico…
Il primo… rinunciando alla poltrona di presidente… sapeva di perdere solo gli emolumenti… ma non il suo prestigio… non la sua capacità di influenza nell’ambito di quel consiglio o della città che lo ha eletto… era uno che contava da presidente e continuerà a contare da soldato semplice…
Il secondo… invece… sa che… perdendo quella carica… perde anche quel piccolo prestigio… quella piccola luce che gli proveniva dalla carica… da soldato semplice conta poco… e questo… per lui… è intollerabile…

martedì 13 novembre 2007

L'IPOCRISIA COME PRASSI

“Fai quello che dico… non fare quello che faccio”… è la formula tipica della doppia verità… del doppio binario…
Quante volte abbiamo sentito questa espressione!… credo che ormai sia talmente radicata nei nostri comportamenti che non riusciamo più a fare una distinzione nel suo contenuto tra forma (fai quello che dico) e sostanza (non fare quello che faccio)… anzi crediamo che la forma sia anche sostanza… ma non è così… la forma è anche sostanza solo rarissimamente…
Questo è un modello di comportamento che ci viene da lontano… ci viene dal concilio di Trento del XVI secolo… che tra forma e sostanza ha preferito la forma… l’obbedienza esteriore del fedele ai precetti della chiesa…
Che poi questi precetti… validissimi in se stessi… non si trasformassero quasi mai in sostanza… che non fossero quasi mai testimoniati nei nostri rapporti con gli altri nella… era una cosa che non importava a nessuno…
E questa è ancora la psicologia predominante… Non ce ne rendiamo conto… ma è la pratica della doppia verità… la prassi della ipocrisia elevata a sistema…
Alla coerenza tra valori enunciati (forma) e comportamenti di vita vissuta (sostanza) non siamo stati educati… abbiamo sempre predicato bene e razzolato male… i valori che contano non li abbiamo mai testimoniati con comportamenti coerenti nei nostri rapporti con gli altri e con la società in genere…
Nei rapporti con gli altri siamo stati… e siamo… esasperatamente individualisti… aggressivi… diffidenti… egocentrici…
L’amore per il prossimo non c’è… la comprensione verso gli altri non c’è… la disponibilità verso tutti non c’è…
Ecco perché noi italiani non abbiamo mai sviluppato il senso di comunità… che supera l’individualismo per abbracciare afflati più vasti… fondati sulla consapevolezza di una comune appartenenza… dove alberga il rispetto… la solidarietà … la lealtà…
Da noi neanche un condominio di poche famiglie riesce a svilupparsi in comunità… il nostro individualismo è così esasperato che ci sentiamo in guerra con tutti per difendere la “roba”… la nostra “roba”… dal presunto e temuto assalto di altri …
Nelle riunioni di condominio non ci presentiamo con spirito aperto… non ci presentiamo con il segno della pace… ma ci presentiamo pronti a fare guerra… e lo trasformiamo non in una comunità pacifica e concorde… ma in una “istituzione diabolica” che spesso ci fa finire nelle aule di tribunale…
Pensiamoci…

giovedì 8 novembre 2007

L’UOMO SENZA SCETTRO

Quando l’uomo imperava si diceva che la donna avesse “invidia del pene”… In effetti… era questo che simboleggiava la potenza dell’uomo… Ma l’uomo non ha mai saputo che non era stata la natura che gli aveva dato questa potenza… Era una convenzione sociale storica che aveva messo l’uomo al centro di tutto… e la donna gli doveva girare attorno… sempre in seconda fila…
A lei era stato consegnato… se vogliamo… un potere più forte… ma un potere che non doveva mai apparire… doveva stare dietro le quinte… e non doveva mai essere espresso in chiaro… IL POTERE DI INFLUENZA…
Questo è un potere sottile… che va gestito affinando l’arte della convinzione… e va somministrato a piccole dosi… giorno dopo giorno… e in questo la donna era maestra… aveva affilato le sue armi psicologiche nei millenni in cui la storia l’aveva relegata a svolgere questo ruolo…
Creatrice di grandi uomini… ma defilata… le idee che inculcava non poteva partorirle direttamente… doveva essere l’uomo a partorirle… così si salvava la convenzione sociale… e la pace in famiglia… lei doveva solo dimostrare di essere cosciente che “l’uomo ha un capello in più” rispetto alla donna…
Ma questi erano i tempi andati… ora non è più così… e da un pezzo… ora la donna non è più “l’eminenza grigia” che sta dietro l’uomo… ma si è affermata come coprotagonista… e regge il proscenio come e meglio dell’uomo in moltissimi campi… ha acquistato la sicurezza del proprio ruolo… e sta riscrivendo la storia dei rapporti uomo-donna… non ha più “invidia del pene”… ma sta facendo nascere nell’uomo una nuova psicologia… alla rovescio rispetto a prima… ora è l’uomo che ha “invidia della vagina”…
E’ questa la vera forza… e le giovanissime ne sono talmente coscienti che hanno iniziato a fare una nuova gestione del pube… non lo lasciano più allo stato brado… né si limitano ad usare il pettine… come timidamente faceva qualche loro antenata… loro usano il rasoio… depilazione totale… cancellano il pube… l’uomo usa tutte le mattine il rasoio per farsi la barba… loro lo usano tutti i giorni per radere il pube a zero…
Se non c’è un ravvedimento… le nuove generazioni di maschi non avranno più la possibilità di ammirare la straordinaria bellezza di un “delta di venere”… che peccato!…
La vagina… senza il pube… è brutta… è sempre stata brutta…

mercoledì 7 novembre 2007

ISLAM E OCCIDENTE: LA RECIPROCITA’ NEGATA

Quello che diventa intollerabile per noi Occidentali è la mancanza di RECIPROCITA’ tra Islam e Occidente… Ho detto che l’incontro tra una civiltà sessuocentrica e una sessuofobica è impossibile… ma la RECIPROCITA’ dovrebbe essere possibile… ma non è così…
Un occidentale che va in un paese islamico… come ho fatto io… non può essere libero di vestire come veste nel suo paese… ma è costretto ad adeguarsi agli usi locali…
Le insegnanti della scuola italiana… per esempio… erano costrette a mettersi un soprabito lungo fino ai piedi e un foulard in testa per coprire i capelli… guai a lasciarne fuori qualche ciocca!…
Ma neanche per l’uomo le cose vanno meglio… anch’io ho dovuto fare modifiche al mio abbigliamento…
Appena arrivato dall’Italia… a presiedere gli esami di licenza media… a scuola mi sono tolto la giacca… ero in camicia a mezze maniche… fuori c’era una temperatura di oltre 40 gradi… la mia collega preside mi domanda se avevo camicie a manica lunga… alla mia risposta negativa… chiese alla segretaria… una locale… di accompagnarmi a comprare delle camicie a manica lunga… se non lo avessi fatto anche io avrei avuto guai con i pasdaran (le guardie della rivoluzione islamica)…
Ma fin qui tutto bene… tutto tollerabile… in un Paese straniero si deve avere rispetto dei costumi locali… anche se questo rispetto è preteso per legge…
Quello che diventa intollerabile è che non c’è RECIPROCITA’ a questo rispetto… l’islamico… che viene nei Paesi occidentali… non si adegua agli usi e costumi locali… ma pretende rispetto per i suoi…
Il crocefisso è inteso come un’offesa alla loro cultura? Bene!... il crocefisso viene rimosso dalle aule dove ci sono alunni islamici… La tradizionale celebrazione del Natale nelle scuole è intesa come offesa alla loro cultura? Bene! il Natale non viene festeggiato in segno di rispetto…
Insomma… questo rispetto è a senso unico… e questo non ci dovrebbe stare bene… io mi adeguo quando vengo nel tuo Paese…ma tu ti adegui quando vieni nel mio… questa è RECIPROCITA’…
Il guaio è che noi molto spesso cediamo…
Questo cedimento ci fa una civiltà più matura o rende loro più tracotanti?

martedì 6 novembre 2007

OCCIDENTE SESSUOCENTRICO… ISLAM SESSUOFOBICO

Noi Occidentali siamo talmente presi dall’ansia frenetica della nostra civiltà che non ci fermiamo un momento per riflettere su quello che ci sta accadendo attorno… siamo diventati un civiltà SESSUOCENTRICA… dove il sesso è al centro di tutto ()… muove tutto… anche nella pubblicità più spicciola si fa ricorso al sesso per vendere un prodotto qualsiasi… si deve pubblicizzare l’olio di una macchina?… un paio di “tette” sullo sfondo… si devono pubblicizzare delle pere?… un bel “culo” a fianco … per non parlare dei calendari… un regalo di Natale con sesso a volontà… e per tutto l’anno…
Insomma… in Occidente… il sesso è come il prezzemolo… è buono per tutte le minestre… e… soprattutto… fa vendere…
A fronte abbiamo un differente way of life… quello della civiltà islamica… che ci contesta… che non apprezza il nostro modo di vivere… e ci vede come una civiltà in degrado… come una nemica da combattere…
Questa civiltà è SESSUOFOBICA… al suo interno non c’è posto per il sesso… Il sesso… in pubblico… comunque espresso … è bandito… è un affare privato che deve essere consumato all’interno della famiglia legalmente costituita…
La donna… in pubblico… deve essere completamente coperta (ma una donna coperta con pantaloni è impensabile)… anche i capelli devono essere coperti… perché anch’essi richiamano il sesso…
Ma ce n’è anche per l’uomo… questo non può usare camicie a mezze maniche… l’avambraccio scoperto richiama il sesso… fa venire il desiderio proprio come fa il corpo della donna…
Per i bisogni degli uomini soli… o per quelli che… per un certo periodo… vivono lontano dalla propria moglie… questa civiltà ha istituito il matrimonio a tempo… si può contrarre un matrimonio anche per la durata di 15 giorni…
Sono due concezioni della vita antitetiche…. la possibilità d’incontro è inesistente… l’incontro è possibile quando c’è un terreno comune su cui basarlo… l’ISLAM e l’OCCIDENTE questo terremo comune non ce l’hanno… e non l’avranno mai finchè le cose rimarranno così… Dobbiamo prenderne atto…
Su questo scontro di civiltà ci ritornerò…

lunedì 5 novembre 2007

ALIBISTA SI NASCE O SI DIVENTA?

L’uomo (maschio o femmina che sia) in genere non vede… in qualsiasi campo… i suoi insuccessi come propri fallimenti… Nelle piccole e nelle grandi cose… egli vede solo l’effetto immediato... a ricercare la causa non si spinge… non pensa mai che l’insuccesso potrebbe essere dovuto ad un suo errore.. ad un suo comportamento non conforme alle necessità della situazione… o al fatto che non abbia tenuto sufficientemente conto di alcuni elementi determinanti…
Insomma… non accetta quasi mai l’idea che egli stesso potrebbe essere la causa del proprio insuccesso. Egli preferisce autoassolversi… La causa degli eventi infausti la cerca sempre altrove… e l’attribuisce a forze diverse da lui. Ecco l’ALIBISTA.
Così egli salva la sua coscienza… al resto non ci pensa… Di solito non fa mai un esame autocritico…
Per arrivare alla causa dell’insuccesso… non parte mai da se stesso… se lo facesse… se mettesse anche se stesso in discussione… forse raggiungerebbe un risultato che arricchirebbe la sua personalità… imparerebbe dai propri errori… e diventerebbe più maturo… più capace di fare meglio la prossima volta…
Ma l’autocritica non fa parte del nostro bagaglio culturale e mentale… preferiamo essere ALIBISTI… è più comodo… più sbrigativo… senza sapere che l’alibista non cresce … rimane sempre uguale a se stesso… deficitario era e deficitario rimane…

venerdì 2 novembre 2007

L’ITALIANO? UN ANARCHICO E BORBONE

L’italiano è creativo… ha il senso del bello… sa essere brillante… amabile… ma è un soggetto a cui la democrazia sta stretta… se per democrazia intendiamo l’osservanza delle regole…
Soprattutto… gli sta stretta la regola fondamentale della democrazia… LA MIA LIBERTA’ FINISCE DOVE INCOMINCIA QUELLA DEGLI ALTRI…
Egli crede che la sua libertà sia un tantino diversa da quella degli altri… egli si può consentire la non osservanza di un senso vietato… di un divieto di sorpasso… di una coda… di una precedenza… ecc. …
In questo senso egli mette fuori la sua natura di ANARCHICO… un uomo che dà poco credito alle regole…
Tuttavia… egli le regole le vuole… pensa che siano indispensabili… ma per gli altri… ed è rigido verso chi non osserva un senso vietato… uno stop… una precedenza… un divieto di sorpasso,,, una coda… ecc.
In questo senso viene fuori la sua seconda natura… di BORBONE… un gendarme inflessibile che richiede la stretta osservanza delle regole… Riflettiamoci… questa duplice natura è in ciascuno di noi… liberiamocene! Ne guadagnerà la convivenza civile...

giovedì 1 novembre 2007

IL CITTADINO RIVENDICA IL SUO DIRITTO ALLA SICUREZZA

E' di questi giorni l'indignazione degli italiani per aver perso la sicurezza di vivere liberamente nelle loro città... dappertutto sono sorte delle bidonville abitate principalmente da persone che... normalmente... praticano il nomadismo... la casa per loro è un optional... una tenda è più che sufficiente... un capanno va anche benissimo... nè sentono la mancanza dei servizi igienici... nella loro cultura tutte queste cose erano e sono sconosciute...
Vivono di espedienti... alcuni praticano il furto... altri si dedicano all'accattonaggio... altri praticano la violenza... solo un parte vive onestamente... pochissimi sono artigiani di grande valore...
Fino a quando i nostri governanti sono disposti a tollerare questo stato di cose?... fino a quando il cittadino italiano deve tollerare di aver perso la sua sicurezza di uomo libero nel proprio Paese?... eppure sarebbe molto semplice liberarsi da queste persone indesiderate... la civiltà si difende con la fermezza delle leggi...
Non possiamo farci trascinare nelle faide private... nè il cittadino deve sentirsi costretto alla propria difesa... basterebbe una legge ben congegnata...
L'Italia non deve rinnegare la propria e tradizionale politica di accoglienza di chi vuole fissare la propria dimora sul territorio nazionale... ma deve pretendere una cosa con fermezza... le persone che ancora vivono allo stato di sub civiltà non sono tollerate ...
Lo Stato deve proibire a chiunque di raggrupparsi in bidonville... accampamenti... o baraccopoli... basterebbe una piccola legge di tre articoli...
Art. 1 "L'Italia riconosce il diritto alla libera circolazione dei popoli in tutto il territorio nazionale...
Art. 2 "Questo diritto viene riconosciuto solo a chi dimostra di aver fissato la propria dimora in una casa (in fitto o proprietà) in muratura all'interno di un tessuto urbano
Art. 3 "tutti coloro che contravvengono all'art. 2 saranno espulsi dal Paese "...
Ma sono cosciente che la legge... da sola... non basta... dietro di essa ci deve essere la FERMA VOLONTA' di farla rispettare... e questa... per l'Italia... è una triste storia... di cui parlerò in altra occasione...

martedì 30 ottobre 2007

LA DOPPIA VERITA’ SUGLI ITALIANI

Anche se dovrei includere un po’ tutti gli italiani… il fenomeno è più diffuso… e più odioso… nel Sud perché è generalizzato… Il turista straniero che ritorna in patria esprime un giusto giudizio su quello che ha visto: l’ITALIA E’ SPORCA… non dice la Calabria è sporca… la Campania è sporca… ecc… egli non fa e non può fare distinzioni… l’ha visto con i suoi occhi… ma la sua è una visione distorta… è parziale… e non fa giustizia alla realtà dell’Italia… ma tant’è… egli giudica per quello che vede… egli vede un AMBIENTE sporco… spesso una PATTUMIERA… i SERVIZI IGINIECI PUBBLICI sporchissimi… una visione veramente degradata…
Ma nessuno invita questo turista straniero a casa propria… se qualcuno lo facesse… questo turista vedrebbe una realtà diversa e direbbe: GLI ITALIANI SONO PULITISSIMI… ecco la DOPPIA VERITA’ sugli italiani… LA CASA COMUNE (l’AMBIENTE) è spesso una pattumiera… la CASA PRIVATA è pulitissima… le nostre donne sono manieche della pulizia… ma questo il turista straniero non lo sa…
Se poi è un turista inglese… al danno la beffa… la sua CASA COMUNE (ambiente) è ordinata e pulitissima… i suoi servizi igienici pubblici sono perfettamente puliti… il turista italiano che va in Inghilterra ne riporta una visione di una nazione pulitissima… ma anche qui nessuno ha invitato il povero turista italiano a casa propria… se lo avessero fatto avrebbe visto una realtà terrificante: le case inglesi sono sporche come più sporche non si può… la donna inglese dice che non può sprecare il suo tempo a pulire la casa… una volta alla settimana… se va bene… spessissimo anche una volta al mese…
Qual è la morale della favola?… l’inglese crede molto nella CASA COMUNE (ambiente)… la sente sua e la tiene come meglio non si può… l’italiano crede solo nella CASA PRIVATA… e ne fa il suo piccolo regno pulitissimo… la CASA COMUNE non gli appartiene… è lontana dalla sua psicologia… che è rimasta medievale… dove il vaso da notte... al mattino... si svuotava dalla propria finestra…
POSSIAMO FARE UN PICCOLO SFORZO PER CAPIRE CHE DI CASE NE ABBIAMO DUE… E TUTT’E DUE MERITANO LA NOSTRA ATTENZIONE E IL NOSTRO AMORE?

lunedì 29 ottobre 2007

GLI AUTOVELOX: UNA VERGOGNA ITALICA

Apriamo con un’affermazione incontrovertibile: i nostri amministratori non sanno gestire la cosa pubblica (comune)… non hanno idee… non sanno creare ricchezza con le pur limitate risorse finanziarie che hanno… non sanno incassare i crediti… una buona parte sfugge loro… sono pessimi nella spesa… pagano tutto con un sovraccarico del 30-40% perché con la loro elefantiaca burocrazia fanno aspettare anni per il pagamento… e il fornitore si fa anticipare dalle banche…sanno solo fare debiti…
Tutto andava bene finché lo Stato ripianava i loro bilanci disastrati… ma quando lo Stato ho chiuso i cordoni della borsa… i nostri amministratori hanno solo saputo trascinarci nel più profondo medioevo… hanno fatto risorgere i BARONI LADRONI dal più profondo medioevo… questi baroni… piccoli o grandi feudatari… imponevano… in un momento in cui lo Stato era assente… o era troppo debole per far rispettare la legge... il PAGAMENTO DI UN PEDAGGIO al piccolo mercante che passava sulle loro terre…
Ecco la vera natura dell’autovelox: è un PEDAGGIO che i Comuni impongono a chi vuole… o è costretto… a passare dalle loro contrade… proprio come facevano i baroni ladroni… i nostri amministratori non hanno alcuna giustificazione… se lo avessero imposto in tempi non sospetti si poteva pensare che lo avessero fatto per EDUCARE l’automobilista al rispetto dei limiti di velocità… se lo avessero avessero imposto solo nel centro abitato sarebbero stati giustificatissimi… invece lo hanno istituito nelle strade a scorrimento veloce fuori del centro abitato con un solo obiettivo… FARE CASSA … e sono riusciti nel loro intento… molti Comuni hanno raddoppiato le loro entrate…
E’ UNA VERGOGNA…
Dobbiamo ribellarci non solo come automobilisti… ma anche come cittadini… dobbiamo pretendere che lo Stato faccia una legge che proibisca l’autovelox nelle strade a scorrimento veloce che… per necessità… ricadono nel territorio comunale…

domenica 28 ottobre 2007

COSENZA E IL SUO CENTRO STORICO: come cittadino mi ribello

Il centro storico di Cosenza sta morendo… ed io… come cittadino… non voglio essere testimone di questa agonia… La città in generale sta perdendo colpi rispetto alla vicina Rende… Questa si sta evolvendo come un città moderna costruita a dimensione d’uomo… con abitanti in forte crescita… Cosenza… invece… sta subendo un’emorragia notevole… gli amministratori di palazzo dei bruzi… nella loro miopia… pensano che questa emorragia sia dovuta alla mancanza di abitazioni… e costruisco… costruiscono... sbagliando... in ogni centimetro quadrato di terreno libero…
Non si rendono conto che è la qualità della vita che sta degradando… mentre Rende sa offrire al cittadino servizi e locali per il tempo libero di alta qualità… Cosenza sta diventando asfittica in un campo così importante per la vitalità di una città…
Eppure Cosenza ha un’area… il centro storico… che potrebbe fare invertire la tendenza e quest'area potrebbe diventare il volano di uno sviluppo di altissima qualità…
Solo il grande Giacomo Mancini aveva intuito questa verità ed aveva avviato un programma per fare del centro storico LA CITTA’ DEL TEMPO LIBERO… egli aveva capito che Cosenza storica si poteva rivitalizzare solo portando gente nelle sue viuzze… e promosse l’apertura di locali pubblici dedicati al tempo libero…
La sua idea si dimostrò valida e… per un certo periodo… questi locali pubblici divennero un forte RICHIAMO… ed è stato bello rivedere quelle viuzze piene di gente… anche se solo di notte…
Ma quello che non aveva previsto Mancini è che… cessata la novità di quel tipo di locali pubblici… è cessato anche il RICHIAMO… ora per i cosentini ci sono altri RICHIAMI e sono tutti su Rende…
Tuttavia la strada tracciata da Mancini non era sbagliata… Resta ancora l’unica che può ridare splendore al centro storico e portare ricchezza alla città tutta… non è con manifestazioni episodiche… come fanno gli amministratori attuali… che si rivitalizza il centro storico… C’è bisogno di un RICHIAMO forte e costante che si dispieghi sia di giorno che di notte…
L’errore di Mancini è stato quello di associare il RICHIAMO all’OFFERTA… di farli diventare un’unica cosa… invece dovevano essere due momenti distinti… Il RICHIAMO doveva venire prima… non dovevano essere i locali pubblici… e questo RICHIAMO doveva avere una spinta ed una forza autonoma talmente potente da attrarre il maggior numero di persone possibili nelle sue viuzze… nei suoi larghi… nelle sue piazze… in tutte le ore del giorno e della notte…
Il RICHIAMO non doveva essere solo a livello cittadino… ma la sua eco doveva arrivare in ambiti territoriali molto più ampi… l’OFFERTA di locali pubblici sarebbe dovuta venire solo a questo punto… la gente che attrae i locali pubblici e non i locali pubblici che richiamano la gente…
Un progetto in questo senso esiste… ma il Comune… per colpevole negligenza… non riesce a farlo suo… si veda http://www.franco-felicetti.it/ voce menu “fuori sacco” sub “per rivitalizzare il centro storico”…

venerdì 26 ottobre 2007

COSENZA O RENDE?

Era da tanto tempo che non vedevo certe parti del territorio di Rende… forse da quando non ho più fatto le mie lunghe passeggiate nel villaggio europa… da quando ho lasciato il servizio…ora le passeggiate le faccio sulla spiaggia… in riva al mare… dove ho deciso di ritirarmi…
Grande fu la mia sorpresa nel vedere che Rende sta crescendo come una città di altissime qualità… il tessuto urbano… da come sta venendo su… non ha nulla da invidiare alle grandi metropoli… italiane e non…
Non c’era da dubitarne… i Principe (Cecchino e Sandro) sono grandi amministratori… hanno idee… studiano costantemente la legislazione per trarne vantaggi nell’amministrazione pubblica… sanno come realizzare grandi opere a costo zero per il Comune… il confronto con Cosenza non regge… ma sono stati anche favoriti dalle pessime amministrazioni del Comune di Cosenza…
Se si eccettua il grande Giacomo Mancini… che ha realizzato una stupenda isola pedonale … che non ha nulla da invidiare alle isole pedonali di tutta europa… e il grande polmone del viale parco… le altre amministrazione hanno pensato solo a sopravvivere politicamente per gestire il potere… un potere di carta… che non lasciava nulla dietro di loro… e la città diventava più povera nel tessuto urbano…
Non hanno avuto idee… non hanno avuto la visione di una Cosenza più bella urbanisticamente… non hanno saputo pensare in grande per riordinare Cosenza per farne una città moderna… fatta di parchi… di grandi spazi… di edifici moderni… non hanno saputo creare una città a dimensione d’uomo… per fortuna la sta facendo Rende…
Gli amministratori di Cosenza non hanno neanche avuto la fantasia di fare del bellissimo centro storico l’elemento economicamente propulsore di tutta la città… un elemento che crea lavoro… lo stanno facendo morire… ma di questo ne parlerò più diffusamente in altro post…

giovedì 25 ottobre 2007

LE VERITA' DELLA STORIA: LA FUGA DEI CERVELLI

Riprendiamo il discorso sul “familismo amorale”... Con questa definizione si vuole addossare il mancato sviluppo del Mezzogiorno alla “mentalità” dei suoi abitanti… che non hanno mai pensato al bene della comunità allargata… ma si sono interessati solo alla loro comunità-famiglia…
Abbiamo visto che questa mentalità… che oggi non è completamente scomparsa… non è genetica... come si vorrebbe insinuare... ma ha lontane radici storiche… oggi voglio dimostrare che la storia recente non è stata più benigna verso di noi… ma il guaio è che neanche la storia di oggi gioca a nostro favore…
Al momento dell'unificazione d’Italia... il Mezzogior­no ha dovuto finanziare il debito pubblico del Regno Sardo che era esattamente il doppio di quello meridionale: era il conto delle spese per l'unificazione che veniva finanziato, a posteriori, dalle province meridiona­li.
Questo fu l'inizio di una tendenza che divenne poi una costante nella storia successiva dell'Italia: il drenaggio di risorse finanziarie ed umane dal Mez­zogiorno a favore delle zone più sviluppate del nord, dove nasceva una società industriale; sarà la società contadina del sud che contribuirà a finanziare lo sviluppo industriale del nord, facendo così divaricare ancora più la forbice tra le due Italie: un nord sempre più ricco e un sud sempre più povero.
Dopo l’unità... la politica fiscale feroce di una classe politica miope e sorda contribuì ad aggravare la questione sociale meridionale che sfocerà in quel fenomeno di ribellione armata che, per convenienza politica, verrà definito «brigan­taggio».
Ma ancora oggi il meridione paga il conto per lo sviluppo del Nord e del mondo in genere... Lo fa con la “FUGA DEI CERVELLI”...
Gli anglosassoni sostengono che il “sapere è potere”. Studi americani recenti… in materia di sviluppo economico… hanno dimostrato che i livelli di istruzione incidono sul prodotto nazionale con una percentuale che va dal 3 al 5 per cento.
Ed è questa la beffa per la nostra terra… che… con le sue tre università… sforna cervelli che non producono ricchezza per la loro terra… ma la producono per il Nord e per il mondo in genere...
Ecco la verità della storia… in dialetto diciamo: “u cane muzzica sempre u cchiu strazzatu”…
Una nota personale per dimostrare la verità della storia… una mia figlia… laureata alla Unical in chimica… con un dottorato americano in biochimica… non ha trovato udienza nella sua terrà e contribuisce a fare la ricchezza degli altri come chief scientist in una industria del Regno Unito… un’altra… sempre laureata alla Unical… con un Master alla Bocconi… è stata più fortunata (si fa per dire)… insegna a Milano…

mercoledì 24 ottobre 2007

SOTTOSVILUPPO DEL MERIDIONE E' UNA QUESTIONE DI MENTALITA'?

Il sociologo americano Edward Bonfield, in una ricerca condotta sul posto nel 1950, affermò che alla base della questione meridionale c’era l’incapacità politica e sociale dei suoi abitanti. Egli chiamò questo atteggiamento mentale “familismo amorale” perché basato esclusivamente a soddisfare il proprio immediato interesse della famiglia e perché legato ad un modo di vivere privo di qualsiasi rapporto con la comunità esterna allargata.
Storicamente, questo “familismo amorale” del meridione va rintracciato nella secolare contrapposizione tra uno Stato che imponeva solo doveri e l'individuo... per sopravvivere... doveva frodarlo e perciò si rinchiudeva nel proprio “particulare” (per dirla con Guicciardini).
Molte colpe vanno attribuite a Federico II. Col suo stato centraliz­zato, egli negò all'Italia me­ridionale l'esperienza della nascente civiltà comunale, dove si formarono le menta­lità democratiche e si acqui­sì il senso dello Stato nelle coscienze individuali. Due obiettivi che i meridionali ancora oggi non hanno rag­giunto appieno.
Se vogliamo, egli fu più "benìgno" verso la Germa­nia, quando non pretese la centralizzazione del potere, ma diede la più ampia auto­nomia agli Stati regionali (i lander di oggi e i fuedi di allora) nell'ambito della struttura imperiale, che - se vogliamo tradurla nei termi­ni scientifici della scienza politica moderna - assumeva la forma di una confedera­zione di Stati. Così, i tede­schi crebbero al loro attuale federalismo attraverso l' esperienza storica di secoli.
Noi meridionali, suoi diretti discendenti, siamo rimasti con una mentalità medievale (familismo amorale?) dove regna ancora il baro­ne, comunque camuffato. Sono queste le cose che dobbiamo dire. Sia gloria a Federico II. Mettiamo in evidenza tutti i suoi pregi. Additiamolo pure come la prima grande novità della storia per quanto riguarda la concezione dello Stato e dei rapporti tra le razze e le culture. Ma diciamo anche che a noi meridionali fu “patrigno” suo malgrado.

martedì 23 ottobre 2007

IL CITTADINO, LO STATO, E LA FINANZA PUBBLICA

Un certo tipo di individuo ha verso lo Stato un atteggiamento bifronte: lo considera amico e ne apprezza le funzioni nel momento in cui rivendica i suoi diritti; lo considera nemico, e quindi cerca di frodarlo, nel momento in cui esso gli impone dei doveri. E’ questo atteggiamento legato alla natura umana o è legato alla particolare esperienza storica di alcuni popoli (tra cui l’italiano) che non hanno ancora maturato il senso dello Stato?
E' legato all'esperienza storica... al senso dello Stato si matura nel tempo... quando lo scandolo fa scandalo... e non è un gioco di parole...
Il cittadino italiano, in genere, non ha ancora scoperto lo Stato-amico... lo Stato di cui è parte integrante... anzi di cui è una particella importante... ma lo sente lontano da sè... come qualcosa di avulso... i cui destini non sono legati alla sua esistenza... per questo non si indigna quando vede che tutti cercano di mungere indebitamente le casse dello Stato... egli non si sente coinvolto... non sente che lo Stato è anche lui... non sente che quei soldi... dati indebitamente... dovrà pagarli anche lui... non si indigna quando vede il falso invalido percepire una pensione... quando vede l'impiegato pubblico fare il giochetto della doppia giacca (una la lascia appesa nella sua stanza mentre va fuori per fare i suoi affari)... quando vede il pubblico dipendente timbrare il cartellino al suo collega assente... quando vede l'insegnante punire lo Stato per avergli dato una titolarità e lui/lei lo ricambia facendogli pagare un supplente per le sue malattie fasulle...
Ecco... se il cittadino comune si sentisse parte dello Stato forse si indignerebbe di fronte a tutti questi abusi e farebbe pesare la sua censura morale su chi deruba la finanza pubblica... la finanza di ciascuno di noi... se lo facesse... se lo facciamo... forse le casse dello Stato sarebbero più floride... forse potrebbe diminuire anche il gravame delle tasse sul cittadino... pensiamoci... la rivoluzione morale può iniziare dal basso... da tutti noi... da ciascuno di noi... senza trovare l'alibi che il singolo non conta nulla... tanti singoli possono fare un esercito... sentiamoci parte di questo esercito invisibile... facciamo ribellare la nostra coscienza individuale... se lo facciamo... quella collettiva è dietro l'angolo...

domenica 21 ottobre 2007

CHI SONO

mi presento... I introduce myself.. http://www.franco-felicetti.it/ aprilo... open it... e contattami... then contact me... forse abbiamo qualcosa da dirci... may be we have something to say to each other...