martedì 15 settembre 2009

LENIN, STALIN, E L’UTOPIA COMUNISTA

LENIN E STALIN sono i due uomini che, con responsabilità diverse, hanno costruito un mostro, l’UTOPIA COMUNISTA, che divorava i suoi figli dando loro l’illusione di essere diretti verso il regno dell’abbondanza nell’uguaglianza più assoluta.

Lenin fu l’ideologo che, per decenni, aveva studiato il pensiero di KARL MARX nel suo esilio in Svizzera e ne aveva tratto una visione dello Stato che doveva LIBERARE L’UOMO da ogni forma di bisogno nella libertà più piena.

Il COMUNISMO, come l'intendeva Lenin, doveva essere il 'SOLE DELL’AVVENIRE' per la CLASSE OPERAIA. Con il comunismo a regime, sarebbe cessata OGNI FORMA DI STRUTTAMENTO. Lo STATO SAREBBE SCOMPARSO e al suo posto sarebbe sorta una LIBERA ASSOCIAZIONE di cittadini.

Il CREDO CAPITALISTICO "AD OGNUNO SECONDO LE PROPRIE CAPACITA”, che era la matrice della DISUGUAGLIANZA tra gli uomini, sarebbe stato sostituito da quello COMUNISTA "AD OGNUNO SECONDO I SUOI BISOGNI”. Così, le CLASSI SOCIALI sarebbero sparite e con esse sarebbe sparita la proprietà privata, che era un FURTO per l’IDEOLOGIA COMUNISTA.

I lavoratori sarebbero diventati i DATORI DI LAVORO di se stessi ed ognuno avrebbe avuto garantito il DIRITTO AL LAVORO. Ci sarebbe stato il LIBERO ACCESSO AI MEZZI DI INFORMAZIONE e la POVERTA’ sarebbe stata un ricordo.

Questa SOCIETA’ IDEALE, però, doveva essere realizzata per gradi. La prima, inevitabile tappa sarebbe stata quella della DITTAURA DEL PROLETARIATO, che era necessaria per abbattere tutte le altre classi (nobili, borghesia, proprietari terrieri).

Ma questa dittatura del proletariato, da provvisoria che doveva essere, divenne ETERNA. Dopo 80 anni era ancora viva e vegeta perché aveva prodotto una NUOVA CLASSE, non prevista, né immaginata da alcuno: la classe dei FUNZIONARI DEL PARTITO COMUNISTA, che avevano tutto l’interesse a mantenere il COMUNISMO AL POTERE.

Secondo Lenin, il passaggio dall’ ECONOMIA DI MERCATO (capitalismo)all’ ECONOMIA SOCIALISTA sarebbe avvenuto attraverso una fase transitoria di STATIZZAZIONI, per cui lo STATO SAREBBE DIVENTATO IL PROPRIETARIO DI TUTTI I MEZZI DI PRODUZIONE. Al privato cittadino sarebbero rimaste solo le braccia.

La mente non gli serviva. Era lo Stato che pensava al suo benessere, che sarebbe stato maggiore di quello goduto sotto l’odioso sistema capitalistico,fondato sulla disuguaglianza degli uomini.

Lenin, l’intellettuale dotato di flessibilità mentale, nel 1921, dopo la rivolta dei marinai di Kronstadt, considerati 'l'avanguardia della Rivoluzione Bolscevica', si rese conto che bisognava mettere un freno alla STATIZZAZIONE SELVAGGIA dei mezzi di produzione e impose dei correttivi.

L’obiettivo della costruzione del comunismo si poteva raggiungere anche per gradi senza sconvolgere la vita del piccolo produttore o piccolo artigiano. Egli fece approvare una NUOVA POLITICA ECONOMICA (N.E.P.) con cui si permetteva, in deroga al programma di statizzazione, al PICCOLO PRODUTTORE PRIVATO di fare LIBERO COMMERCIO dei suoi prodotti.

Ma il suo successore, STALIN, era un burocrate, un uomo dell’apparto del partito comunista. Egli non aveva, e non poteva avere, la POTENZA INTELLETTUALE di Lenin, che era sinceramente attaccato al benessere del popolo, anche se perseguiva una strada che si dimostrerà sbagliata.

Stalin era un UOMO DI POTERE. Egli aveva capito che il potere supremo risiedeva nel partito comunista e il suo segretario ne era il detentore. Egli non fu così 'liberale' come Lenin. Egli portò ogni attività economica, anche quella del piccolo produttore, sotto l'egida dello Stato per perseguire un programma di industrializzazione forzata.
Sul piano militare, Stalin fece dell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (URSS) la seconda grande potenza del mondo, ma questa potenza fu 'costruita' sullo sfruttamento della massa dei lavoratori, che non conobbero mai il benessere dei lavoratori del mondo non comunista.
Il SOLE DELL’AVVENIRE si era dimostrato una GRANDE TRAGEDIA UMANA,fatta di gente affamata che si riversa sul mondo occidentale per prendersi le briciole di quel benessere che, a loro, l’IDEOLOGIA COMUNISTA aveva negato nei fatti.

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