venerdì 14 ottobre 2011

UNO STUDIO SULLA STORIA DELL’UOMO (24)

LUOMO PRODOTTO DELL’EVOLUZIONE DELLE FORME VIVENTI

L'uomo è il prodotto dell'evoluzione delle forme viventi sul nostro pianeta. Egli viene da lontano, anzi da lontanissimo, e, nella sua forma attuale, è relativamente recente ( qualche milione di anni, dice la paleontologia ).

Per quello che ne sappiamo, sembra che egli sia l'unico animale ad usare razionalmente la massa contenuta nel suo cranio: il cervello (Eccles, 1970 ). Questa massa o cervello, ci dice la biologia, è anch'essa frutto dell'evoluzione, per cui esso è composto da tre strati distinti: il paleocervello o cervello ferino ( dall'essere primitivo, il rettile ), da cui discendono gli impulsi dell'aggressività e degli istinti ( istintualità ), ed è dotato di memoria corta ( Laborit, 1977 ); il cervello dei primi mammiferi ( sovrapposto al primo ), che è dotato di memoria lunga , da cui discendono gli impulsi dell'affettività, del sentimento e della paura, e il neocervello o neocorteccia, dotata di capacità associativa, propria dell'essere umano, che trascende qualsiasi altra esperienza dei viventi ( Fromm, 1964 ) e ne fa un essere razionale ed intelligente, ma anche un essere debole.

La biologia ci dice ancora che il cervello (neocorteccia) ha cessato di crescere ed è rimasto immutato dalla metà del pleistocene ( Brace-Montagu, 1965: 328 ). Questo spiega perchè biologicamente non c'è alcuna differenza tra le varie razze esistenti.

L'evoluzione, come ha detto qualcuno, " aveva dotato l'uomo di un organo che egli non sapeva utilizzare correttamente " ( Koesler, 1959: 513 ). La natura aveva fatto fronte a tutte le necessità immediate degli altri animali. Aveva dotato le giraffe di colli lunghi per meglio raggiungere le foglie degli alberi; aveva fornito altri animali di zoccoli duri, altri ancora di denti aguzzi; aveva ridotto il cervello di altri, allargando, però, la loro corteccia visuale ( uccelli ). Solo con l'uomo era andata al di là delle sue immediate necessità e l'aveva dotato di un " organo di lusso e complesso..., la cui corretta e completa utilizzazione richiedeva millenni, ammesso che la specie umana imparerà mai ad utilizzarlo tutto " ( Koesler, 1959: 514 ).

A stretto rigor di termini, al suo apparire, l'uomo non aveva bisogno di un organo così complesso per risolvere i suoi problemi quotidiani , ma quest'organo gli si dimostrerà utilissimo quando diventerà cacciatore. Quello che è certo è che egli non sapeva e non poteva utilizzare quet'organo in tutte le sue possibilità e potenzialità. " In breve, sembra sempre più apparente che la mente e la ragione non facevano parte dell'equipaggiamento originario dell'uomo, come le sue braccia e le sue gambe, il suo cervello e la sua lingua, ma che le abbia acquisite lentamente e le abbia costruite co sforzi enormi " ( Britannica, 1962, V: 735 )

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