giovedì 28 febbraio 2013

UNO STUDIO SULLA STORIA DELL’UOMO (78):I GRECI INTRODUCONO LA RAZIONALITA’

Le conquiste tecnico-scientifiche, o conoscitive in genere, dei popoli orientali furono quantitativamente maggiori di quelle dei greci. Essi furono i primi ad affacciarsi su una realtà immensa, sconosciuta, con uno strumento non ancora elaborato dai popoli primitivi: l'osservazione costante dei fenomeni geo-astronomici. Essi , però, non avevano maturato il secondo strumento necessario per capire tutte le implicazioni delle loro osservazioni o scoperte. Nè essi potevano maturarlo. La loro struttura mentale non consentiva un simile balzo in avanti. Essi operavano all'interno di un paradigma culturale che per loro era tutt'ora valido e ne erano, perciò, condizionati. Questo nuovo balzo era riservato ad un popolo nuovo, intellettualmente più fresco ed esterno al paradigma, che avrebbe appreso senza sforzo (ai popoli orientali erano occorsi millenni di sforzi e di energie), attraverso la trasmissione, tutte le conoscenze accumulate nel passato all'interno del vecchio paradigma ormai in crisi (si pensi al lungo periodo di ristagno di queste società), conservando intatte, o quasi, tutte le energie di cui era dotato per fare il secondo balzo (la riflessione sui dati acquisiti) e produrre un secondo paradigma. Questo balzo era riservato ai greci. Per paradosso si potrebbe dire che senza i popoli orientali i greci avrebbero preso il loro posto. Nello sviluppo dell'umanità, essi vennero secondi e raggiunsero risultati che ai primi erano stati negati; ma, senza i primi, non sarebbero arrivati dove sono arrivati. In effetti, "... le fondamenta della scienza greca sono totalmente orientali, e, per quanto profondo possa essere stato il genio greco, non è certo che senza quelle fondamenta esso avrebbe potuto raggiungere qualcosa di comparabile alle sue effettive conquiste " (Sarton, 1948:140). "Le poche conoscenze astronomiche che gli Ioni impiegheranno, non le hanno elaborate loro, ma le hanno prese dalle vicine civiltà del Medio Oriente in particolare dai babilonesi... I greci fonderanno la cosmologia e l'astronomia; daranno loro un orientamento che deciderà la sorte di queste discipline per tutta la storia dell'Occidente; fin dall'inizio, imprimeranno loro una direzione a cui ancora oggi siamo, in parte, legati. Eppure non erano stati loro a dedicarsi, da secoli, ad un lavoro minuzioso d'osservazione degli astri... Dunque, i greci hanno utilizzato delle osservazioni, delle tecniche, degli strumenti messi a punto da altri. Tuttavia hanno integrato le conoscenze, che erano state così trasmesse, in un sistema interamente nuovo; hanno fondato un'astronomia nuova. Come spiegare quest'innovazione. Perchè i greci hanno situato i saperi presi da altri popoli in un'intelaiatura nuova ed originale ?" (Vernant, 1981: 201-202). Il successo dei greci è legato al fatto che essi avevano sviluppato, grazie al processo dell'ontogenesi, una capacità di pensiero che superava il simbolismo, l'artificialismo, il finalismo, la transduttività e il sincretismo delle antiche civiltà orientali, le quali erano solo capaci di prendere in esame i casi individuali e procedere per analogia immediata. I greci, invece, diverranno capaci di correlare più informazioni, matureranno una maggiore capacità di decentramento del pensiero e svilupperanno forti capacità sintetiche, che consentiranno loro di eleborare teorie e sistemi. " Con la sola forza della ragione, senza aiuto o quasi da altri popoli, i greci tra il 600 e il 300 a, C. fecero sollevare l'umanità al di sopra del feticismo e della superstizione per raggiungere il mondo della razionalità" (Guthrie 1986: 70 ), maturando, così, un nuovo paradigma culturale o livello di struttura mentale. Dopo di che si perfezionano, con Platone ed Aristotele, i risultati raggiunti e ci si avvia alla decadenza, essendo incapaci (per gli stessi motivi che avevano condizionato gli uomini delle civiltà precedenti) di superare il traguardo del paradigma maturato. CONTINUA www.franco-felicetti.it

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