giovedì 21 febbraio 2013

UNO STUDIO SULLA STORIA DELL’UOMO (77): IL CONCETTO DI BARBARO

Nessun popolo ha mai raggiunto un rilevante grado di perfezione, in qualsiasi campo, senza aver avuto dei predecessori. Il caso dei greci ne è ora una ulteriore dimostrazione. Essi attinsero dalle civiltà dell'Antico Oriente, come gli arabi e gli uomini del rinascimento italiano attinsero dai greci, e come gli inglesi, nella Rivoluzione Industriale, attingeranno non solo dall'Europa, ma da tutto il resto del mondo. Tuttavia, quando i greci "apprendevano da altri popoli, come dai fenici, per esempio, essi davano a queste conoscenze una veste greca da rendere difficilmente riconoscibile la loro origine" (Burkhardt, 1963: 277). I greci hanno avuto due atteggiamenti verso gli altri popoli. Nel periodo di formazione, essi presero da tutte le civiltà che li avevano preceduti, ma hanno saputo trasformare il prestito in un prodotto originale greco. Quando, però, hanno creato una propria sintesi, un proprio paradigma culturale, maturando un nuovo livello di struttura mentale, hanno acquisito un orgoglio di razza che li fece chiudere a qualsiasi apporto esterno, e il mondo esterno divenne “barbaro”. Un concetto che sarà destinato a ripetersi con il Rinascimento italiano e con gli inglesi. Questa non disponibilità dei greci (e dei romani) ad accettare ciò che veniva dall'esterno della loro civiltà è stata una delle cause per cui la loro civiltà non era destinata ad essere progressiva. Cioè, quando una civiltà conta solo su quello che può produrre e considera tutto ciò che è stato prodotto altrove come non degno di essere preso in considerazione* perchè proviene da coloro i quali essa considera “barbari” (Cipolla, 1974: 222)e, quindi, inferiori, e dagli inferiori non può venire nulla che sia migliore di quello che si ha già, prima o poi, è destinata ad inaridirsi e, quindi, a decadere, perchè ad essa manca la linfa vitale del progresso continuo:. l'interscambio di idee e di conoscenze tra popoli e civiltà diverse La stessa civiltà dei greci, come ha acutamente osservato Toynbee, è sorta e si è sviluppata proprio perchè essa era basata sullo spirito di competizione e di emulazione che si era stabilito tra le varie città-stato. Questo stesso atteggiamento dei greci lo troveremo, più tardi, e nel Rinascimento italiano e negli inglesi del XIX secolo. La caratteristica fondamentale di questi due popoli nel periodo della loro formazione, ciò che ha costituito il loro genio (come quello dei greci) e ha fatto la loro fortuna, è stata una grande ricettività; anch'essi sapranno essere alunni e andranno alla scuola del mondo per farlo proprio. Anche gli inglesi, come i greci, caratterizzeranno così fortemente con il genio inglese tutto ciò che prenderanno in prestito dagli altri popoli che alla fine diverrà un tipico prodotto inglese, difficilmente riconoscibile nella sua provenienza. Successivamente anche per loro scatterà la molla dell'orgoglio, del complesso di superiorità, e allora si chiuderanno al mondo esterno, considerato barbaro, e sarà il principio della loro decadenza. CONTINUA www.franco-felicetti.it

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