mercoledì 21 marzo 2012

UNO STUDIO SULLA STORIA DELL’UOMO (50)

L’UOMO FORMA LE PRIME GRANDI CIVILTA’(2)

La civiltà egiziana raggiunse il suo massimo sviluppo mentale sotto la terza dinastia, poi fu la storia di una lunga stagnazione. "Sono poche le cose di una certa importanza dell'Egitto dei faraoni che non abbiano le loro radici in quel grande periodo di creatività " (Frankfort, 1951: 50).

La civiltà Mesopotamica conobbe il suo massimo sviluppo sotto l'impero babilonese, anche se esso non aggiunse molto al patrimonio dei Sumeri. Quest'ultima civiltà, tuttavia, raggiunse risultati più avanzati rispetto a quella egiziana a causa del suo assetto politico più dinamico di quello egiziano.

Essa vide coinvolti, in periodi diversi, diverse etnie (i Sumeri, che erano di stirpe indoeuropea, e i Semiti, che erano di stirpe camitica), e diverse entità politiche , le quali, dopo "aver assorbito, assimilato, appreso gli elementi della civiltà babilonese nello stesso modo come avevano fatto tutti gli altri invasori semitici di questa antica pianura " (Breasted, 1916: 168) aggiunsero sempre il loro contributo originale, anche se molto limitato, alle conoscenze preesistente.

Insomma, in Mesopotamia si ha una limitata dinamicità, rispetto alla totale stagnazione della civiltà egiziana. Ma, comunque, il livello di struttura mentale non cambiò di molto. "Lo spostamento del centro del potere, nel terzo millennio, da Sumer, nell'estremo Sud, a Babilonia, al centro, e,nel secondo millennio, all'Assiria, nell'estremo Nord, portò con sè importanti cambiamenti culturali.

Nonostante questi cambiamenti, la civiltà Mesopotamica non perse mai la sua identità; la sua 'forma' fu modificata dalla sua turbolenza politica, ma non fu distrutta " (Frankfort, 1951: 51).

Queste civiltà non raggiunsero mai la struttura mentale del pensiero operatorio. Esse rimasero al di qua di questa soglia, anche se avevano prodotto tutti gli elementi per superarla.

"Quando cerco di vedere l'universo come un babilonese lo vedeva intorno al 3000 avanti Cristo, io devo trascinarmi indietro fino alla mia infanzia. All'età di circa quattro anni, io avevo ciò che sentivo fosse una soddisfacente comprensione di Dio e del mondo.

“Ricordo una volta che mio padre puntò il dito al bianco soffitto e mi spiegò che Dio era lassù che mi guardava. Mi convinsi subito che i danzatori [dipinti sul soffitto] fossero Dio e da allora in poi rivolsi le mie preghiere a loro, chiedendo protezione contro i terrori del giorno e della notte.

Allo stesso modo, io credo, apparvero come divinità viventi ai babilonesi e agli egiziani le luminose figure nel buio soffitto del mondo. I Gemelli, l'Orsa Maggiore, erano a loro familiari come lo erano i danzatori a me; essi erano considerati molto distanti ed erano investiti del potere di vita e di morte, del raccolto e della pioggia " (Koesler. 1959: 19).

Esse avevano creato una civiltà raffinata e complessa. Guardando al passato da cui provenivano, quello dell'uomo neolitico, esse avevano impresso un forte impulso all'evoluzione della specie umana: un grande salto di qualità all'intelligenza dell'uomo.

Quello che a noi moderni, che abbiamo percorso tanta strada grazie alle loro conquiste, sembra primitivo e infantile (addirittura per bambini di quattro anni, dice Koesler) , in realtà costituiva la massima espressione dell'evoluzione del pensiero dell'uomo.

Esse avevano toccato la punta massima del loro sviluppo, oltre il quale non seppero e non potevano andare; anche se esse stesse, con la massa di conoscenze che avevano acquisito nei secoli, avevano creato le premesse per un nuovo balzo in avanti.

In termini piagetiani, la loro maturità, cioè, il loro massimo livello di struttura mentale (che Piaget chiama forma), costituiva il contenuto della civiltà successiva. Toccherà ad altri popoli creare una nuova sintesi, una nuova organizzazione delle conoscenze, e far fare un salto in avanti all'intelligenza dell'uomo.

Ma questo nuovo popolo, questa nuova civiltà , avrebbe dovuto prima assimilare e fare proprio tutto le conoscenze delle civiltà che l'avevano preceduto.

CONTINUA
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