mercoledì 12 marzo 2008

L’IDEOLOGIA COMUNISTA: UN FLAGELLO PLANETARIO

Sgombriamo il campo da un possibile equivoco. L’ideologia comunista, come si è realizzata in Russia, non è un prodotto di Carlo Marx. Anche se è basata sul suo pensiero. Fu Lenin a forgiarla, in un momento rivoluzionario, per dare una risposta forte alla massa dei contadini russi che aveva sempre pagato il conto per tutti.

Anzi, Lenin forzò il pensiero di Marx quando si propose di realizzare una SOCIETA’ SENZA CLASSI in Russia… che smentiva la sua teoria in un punto fondamentale. Per Marx, le ultime due classi contrapposte della storia, borghesia e proletariato, sarebbero arrivate allo scontro rivoluzionario solo quando la borghesia avrebbe reso non più tollerabile LO SFRUTTAMENTO DELL’UOMO SU L’UOMO.

In Russia non c’è mai stata una borghesia. Né un capitalismo degno di questo nome. Era una società agricola arcaica, fatta di “servi della gleba” che non osavano rivendicare nulla. Il tozzo di pane che avevano era tutto quello a cui ambivano.

Fu Lenin che rese questa massa di “anime morte”, per citare Gogol, la punta di diamante di una rivoluzione che apriva le speranze a tutti i popoli sfruttati. E lo fece ricorrendo alla sua indomita volontà e lanciando le sue parole d’ordine che infiammavano le menti degli uomini.

Oggi possiamo dire che la forzatura di Lenin fu gravida di conseguenze per Marx stesso. Se veniva promosso per la sua acuta lettura della storia come storia delle lotte di classi contrapposte, classi sfruttatrici e classi sfruttate, classi dominanti e classi dominate, venne clamorosamente bocciato come VATE.

Lo svolgimento della storia non avvenne come l’aveva previsto lui. L’avvento del comunismo in Russia non portò alla soppressione dello Stato e alla libera associazione di lavoratori “per lo sfruttamento comune e pianificato delle forze produttive”. Ma portò al totale asservimento dell’individuo alle esigenze della POLITICA ECONOMICA PIANIFICATA dello Stato, che divenne il grande Moloch che tutto ingoia e tutto distrugge.

All’individuo fu tolto ogni POTERE DI INIZIATIVA, che, nelle società libere, era stata, ed è, la MOLLA DEL PROGRESSO E DELLA RICCHEZZA INDIVIDUALE E NAZIONALE.

Abolita la PROPRIETA’ PRIVATA, l’individuo non ebbe più nessuno INTERESSE PERSONALE ad impegnarsi fino in fondo per uno Stato che non solo non gli garantiva nulla, ma che lo aveva anche spogliato di tutto e lo aveva reso più povero.

Lo STATO PRODUTTORE divenne un fallimento. L’AGRICOLTURA COLLETTIVIZZATA divenne un fallimento. Il benessere promesso dall’ideologia comunista lo ebbe solo la NUOVA CLASSE dei funzionari del partito comunista. E questo benessere era fondato sul PRIVILEGIO.

Quando questa ideologia venne esportata nel mondo attraverso la PROPAGANDA, che ha sempre diffuso un’immagine idilliaca della realtà creata dal comunismo in Russia, le masse coivolte si trovarono ad essere più poveri e più diseredati di prima.

PREDICARE BENE E RAZZOLARE MALE è sempre stata una caretteristica del comunismo in tutte le salse. Cuba, Corea del Nord, Cina, gli ultimi tre Stati a regime comunista, sulla carta hanno sempre garantito all'individuo tutte le libertà civili, economiche e politiche.

Nella realtà, però, l'individuo si è trovato, e si trova, preso nella potente morsa dello Stato che gli nega la più piccola possibilità di indipendenza. È lo Stato che giudica per lui quali siano i suoi interessi e come deve perseguirli. Ogni piccola deroga a queste direttive basta per far dichiarare il trasgressore «nemico di classe» e come tale farlo mettere ai margini della vita sociale e civile.

In tutti gli Stati che l’hanno abbracciata, l’ideologia comunista ha reso il cittadino più povero. Lo ha abbassato a livello di sussistenza. Solo la Cina ha capito che questa situazione non sarebbe stata sostenibile a lungo. Ed ha operato una RIVOLUZIONE SILENZIOSA.

Ha mantenuto rigidamente fermo il potere politico, ma ha liberalizzato, fino ad un certo punto e senza ammetterlo ufficialmente, le attività economiche. In Cina si racconta una storiella che spiega questa RIVOLUZIONE SILENZIOSA.

Si racconta che Deng Xiao Ping, il leader maximo del comunismo cinese, si sia trovato ad un bivio stradale, da dove partivano due strade. Ad una, la freccia direzionale portava scritto “CAPITALISMO”. All’altra c’era scritto “COMUNISMO”. Lui scambiò le frecce direzionali e si avviò verso la strada che portava al (nuovo) COMUNISMO.

Sopravviverà questo (nuovo) COMUNISMO? Può sopravvivere solo con la forza. All’individuo moderno, il benessere economico, da solo, non basta. Vuole anche i DIRITTI CIVILI E POLITICI. Fintanto che questi saranno negati, il regime si può reggere solo sulla PUNTA DELLE BAIONETTE, come si diceva una volta.

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