domenica 23 marzo 2008

LA TIRANNIA DELL’IPSE DIXIT: L’AUTORITA' COME AUTORITA' CULTURALI SOVERCHIANTI

Le idee hanno un peso. E questo peso dipende da chi le esprime. Se le esprime una persona che conta poco, anche se dice delle grossissime verità, le idee hanno un peso leggerissimo. Nessuno è disposto a prenderle in considerazioni.

Ma se vengono espresse da uno che conta, anche se dice le più grosse sciocchezze di questo mondo, pesano moltissimo. E su di esse si apre un dibattito che coinvolge tutti coloro che non vogliono perdere l’occasione per mettersi in mostra.

Ricordo ancora che, nella mia prima giovinezza, avevo capito questa semplice verità e volevo diventare uno scrittore di fama per prendermi il gusto di dire le più grosse banalità ed essere preso in considerazione da tutti color che sanno.

Poi ho cambiato idea. Anche perché ho scoperto che a me la letteratura, anche se la studiavo ed ero un divoratore di libri, non interessava un fico secco. Era una mia aspirazione, ma non avevo nessuna vocazione per essa. A me interessava… e interessa… il campo storico-filosofico-scientifico.

Poi ho scoperto che il peso delle idee non l’avevo inventato io. Era una “querrelle” che veniva da lontano. Lo avevano inventato nel medioevo per giustificare il regresso nei livelli di intelligenza che si ebbe in quell’epoca.

L'uomo medievale aveva coscienza della propria inferiorità rispetto agli antichi. Alcuino (l'uomo più colto dell'alto medioevo) affermava (IX secolo) che l'uomo dei suoi tempi era un OMUNCOLO rispetto ai giganti del mondo classico.

Egli sosteneva, non a torto, che sarebbe stato impossibile competere con loro. In effetti, i livelli di intelligenza erano notevolmente regrediti rispetto al mondo classico. La logica, una delle più grandi conquiste dei classici, era quasi completamente assente nell'epoca di Alcuino.

Quello che si privilegiava in quest'epoca non era la ragione, che allontanava l'uomo da Dio, ma l'intuizione, che conduceva alla vera fede. Nelle controversie, questo OMUNCOLO medievale non ragionava con la propria testa, ma faceva ricorso alle citazioni tratte dagli autori classici o ai padri dello chiesa, che erano autorità riconosciute.

Aristotele divenne l'autorità suprema, "il maestro di color che sanno", e perciò le sue verità non potevano essere messe in discussione. L'ipse dixit (l'ha detto lui) divenne un ostacolo alla crescita intellettuale dell'uomo, ma nessuno osò ribellarsi alla sua autorità. Perfino Copernico tenne la teoria eliocentrica chiusa nel cassetto per tanti anni perchè non osava sfidare questa soverchiante autorità… che la pensava diversamente.

La rottura totale con le autorità culturali avverrà nel XVII secolo (Rivoluzione Scientifica), quando uomini come Galileo, Cartesio e Newton (e tanti altri che non è possibile citare) fecero fare un salto di qualità all'intelligenza dell'uomo e lo introdussero nel mondo della scienza esatta.

Spariva l'uomo antico-medievale, che ragionava partendo da verità intuite, e subentrava l'uomo moderno, che ragionava partendo da verità certe, scoperte attraverso il metodo scientifico sperimentale.

Ma questa liberazione non annullò il peso delle idee totalmente. Esiste ancora, anche se non in modo soverchiante come ai tempi dell’IPSE DIXIT. Ora si è trasformato in un POTERE DI INFLUENZA. Le idee di quelli che contano hanno un POTERE D’INFLUENZA MAGGIORE. Ma possono essere contraddette.

1 commento:

Anonimo ha detto...

passavo x caso e ho trovato questa pagina sull' ipse dixit...grazie!!!mi è stata davvero utile!