giovedì 15 luglio 2010

L’INTELLIGENZA:L’ARMA VINCENTE DELL’UOMO (9)

PRIMUM COGNOSCERE DEINDE PHILOSOPHARE

E' stata questa necessità-bisogno di capire la realtà circostante, unitamente a quella di risolvere i problemi così come essi venivano ponendosi, senza sottovalutare la necessità-bisogno di soddisfare la propria curiosità, così caratteristica dell'uomo di tutte le epoche, che hanno creato quell'attività di pensiero, senza la quale non ci può essere sviluppo, che ha consentito l'accumularsi di una massa enorme di conoscenze che, innalzando costantemente il suo livello di struttura mentale, ha dato all'uomo, nell'epoca moderna, quella onnipotenza che si era attribuita confusamente nella fase pre-logica.
E questa rivendicazione di onnipotenza cosciente avverrà in Inghilterra, a partire dal XVII secolo, ad opera di Francesco Bacone, anche se gli strumenti per ottenerla saranno messi a punto da altri.
La confusione di pensiero tra il mondo interiore ed esteriore era la tappa obbligata per raggiungere l'abilità di dare ordine alla propria esperienza e fare una nuova sintesi che superasse la prima.
Nella fase logica concreta, l'uomo rimane ancora attaccato al mondo della natura. Non più per percepirlo come animato e dotato di intenzionalità, ma per percepirlo come realtà separata dal proprio io, su cui inizia a fare delle riflessioni per trarne tutte quelle conoscenze che gli consentiranno di avanzare ulteriormente a livello di pensiero.
Se nella fase precedente aveva sviluppato il PENSIERO INTUITIVO, in questa egli incomincia a sviluppare quello DEDUTTIVO. Con questo nuovo strumento (capacità INTUITIVA-DEDUTTIVA) interpreta il mondo del reale ed acquisisce il PRINCIPIO DI CAUSALITA’, che prima gli mancava.
Anche la lingua subisce una maggiore specializzazione. Si formano strutture più complesse che lo mettono in grado di esprimere la nuova articolazione di PENSIERO LOGICO-CONCRETO.
La capacità intuitiva-deduttiva è una " costruzione libera o almeno spontanea e diretta dell'intelligenza " (Piaget, 1970: 43), che non richiede alcuna organizzazione.
Essa, tuttavia, era una tappa obbligata per arrivare alla CAPACITA’-ABILITA’ INDUTTIVA, che richiede una organizzazione dei dati della conoscenza per arrivare dal particolare al generale, attraverso l'astrazione.
Ma un'astrazione ancora legata al mondo del reale, quella che Piaget chiama astrazione riflettente. Il pensiero formale, l'astrazione formale, si avrà solo nella fase successiva, quando non si lavorerà più su un dato o una conoscenza che viene dalla realtà, ma su un ipotesi, una congettura, un'intuizione che ci viene dalla massa delle conoscenze che abbiamo acquisito nel corso della storia, pur non essendo legata ad essa direttamente e molto spesso in contrasto con essa.
CONTINUA

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