martedì 29 gennaio 2008

PREDICARE BENE… RAZZOLARE MALE: il “porcellum”

Italia e Germania sono arrivati all’unità nazionale per ultimi in Europa. Entrambe erano due realtà regionali, che, al momento della formazione dello Stato nazionale, scelsero due strade diverse.

La Germania scelse la forma di Governo federale… garantendo la massima autonomia agli antichi Lands. L’Italia, invece, scelse la forma di Stato unitario, e le regioni dovettero amalgamarsi alla nuova realtà nazionale. Le regioni più forti non hanno avuto difficoltà a ritrovare il loro posto nel nuovo Stato. Le regioni più deboli, invece, non ebbero la forza per competere. Da qui nacque la questione meridionale, che ancora aspetta una soluzione soddisfacente.

Ma il parallelismo tra Germania e Italia non termina qui. Subito dopo la Prima Guerra Mondiale, entrambe le nazioni ebbero governi instabili. Ed entrambe caddero preda di governi dittatoriali. Il fascismo in Italia. Il Nazismo in Germania.

Subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, la Germania fece tesoro dell’esperienza dei governi instabili che portarono alla dittatura nazista ed approvò una legge elettorale che ne fece un gigante politico.

L’Italia non seppe fare altrettanto e, dalle rovine della Seconda Guerra Mondiale, rinacque politicamente nana. Il suo sistema elettorale produsse una miriade di partiti e partitini che la fecero diventare politicamente instabile per un sessantennio.

Nella scorsa legislatura, il governo di centro-destra approvò una riforma elettorale che si proponeva due traguardi ambiziosi: garantire la stabilità di governo e dare un colpo mortale al clientelismo. Ma non raggiunse nessuno dei due obiettivi. Il primo (stabilità di governo) fallì perché la legge era mal congegnata. Il secondo si rivelò peggiore del male che intendeva correggere.

Abolendo l’espressione della preferenza da parte dell’elettore, la scelta dei parlamentari da eleggere ricadde sui partiti, che non ne approfittarono per portare in parlamento le migliori intelligenze di cui disponevano, ma ne approfittarono (tutti) per dare un premio a tutte le mezze calzette che, senza infamia e senza lodi, avevano servito il partito e si erano dimostrati ossequienti alla dirigenza nazionale.

Andare alle elezioni con il “caldarolum” o “porcellum”, come viene chiamato spregiativamente, significa ripetere questo mercato indegno. Significa riaffermare il difetto atavico di certa umanità politica italiana, che pratica ed attua la prassi della doppia verità: predicare bene… razzolare male.

Credere nel ravvedimento dei partiti è difficile. Al preminente ed esclusivo interesse dello Stato ancora non ci sono arrivati. Anche se lo predicano ad ogni piè sospinto.

SONO RIMASTI FERMI ALL’EGOISTICO INTERESSE DEL PARTITO O/E DI QUELLO PERSONALE.

venerdì 25 gennaio 2008

LE IDEE CHE CONTANO: L'IDEA DI PROGRESSO

L'idea di progresso fu una delle grandi conquiste dell' evoluzione del pensiero dell'uomo. Essa nacque a cavaliere tra il XVII e il XVIII secolo quando l'uomo (evoluzionisti sociali) prese coscienza che il cumulo delle conoscenze portava un miglioramento nelle sue condizioni di vita.

Francesco Bacone (1551-1626) fu il primo ad esprimere l'idea che il sapere è potere, ma non arrivò all'idea di progresso. Egli era convinto che le grandi individualità dell'antichità non erano riproducibili nella sua epoca. L'uomo aveva perso quella grande capacità di sintesi.

L'uomo a lui contemporaneo, aggiungeva, poteva impegnarsi in una ricerca a più mani e produrre collettivamente un sapere superiore a quello degli antichi.

Quest'idea baconiana venne istituzionalizzata quarant' anni dopo la sua morte con la nascita della Royal Society (1666), che si prefisse di raccogliere le invenzioni, le esperienze e le idee sparse in tutto il mondo e metterle a disposizione di tutti.

La raccolta di questa massa enorme di informazioni, in tutti i campi, avrebbe creato le condizioni per il futuro progresso umano, quando l’uomo avrebbe imparato a saperle mettere in relazione per ricavarne nuove verità e nuove conoscenze…

E' questo spirito di apertura mentale che ancora permane nel mondo anglosassone... anche se più specificatamente in quello americano... che mette on line... a disposizione di tutti... le conoscenze che man mano ascquisisce in tutti i campi dello scibile umano...

Il mondo neolatino non ha saputo democratizzarsi nel pensiero ed è rimasto chiuso nella medievale idea di casta... dove il sapere non viene messo in circolazione... ma è gelosamente custodito nei sancta santorum dei singoli ricercatori...

sabato 19 gennaio 2008

GLI STATI UNITI D’EUROPA: una chimera possibile

L’Europa occupa un posto particolare nella storia dell’uomo… Nessun’altra civiltà del passato ha conosciuto uno sviluppo sostanzialmente ininterrotto… anche se fatto di NASCITE e RINASCITE… Il suo punto di forza erano gli STATI NAZIONALI in eterna competizione… e dalla competizione nasceva sviluppo e ricchezza (ma anche guerre)...

Fino all’inizio del XX secolo… complessivamente l’Europa è stata la potenza mondiale dominante in assoluto… Il suo modello di vita e la sua psicologia si diffusero in ogni angolo della terra… anche se in versioni nazionali… inglese… francese… olandese… ecc…

La sua decadenza come civiltà iniziò con la svolta del nuovo secolo… La prima guerra mondiale del 1915-18 mise a nudo la sua debolezza di fondo… Gli Stati nazionali… su cui era fondata… e che… nel passato… le avevano garantito potenza e prestigio… mostrarono il loro limite…

Non furono in grado di reperire le immense risorse finanziarie per far fronte al prolungato sforzo bellico della Grande Guerra… Fu il nuovo astro sorgente nella storia del mondo… gli Stati Uniti d’America… che salvò l’Europa dalla debacle totale…

Ma questo intervento sanzionò anche la fine dell’Europea come centro del mondo… e venne inglobata… in posizione gregaria… in una civiltà più ampia… la Civiltà Atlantica… di cui gli Stati Uniti d’America divennero il leader predominante…

Oggi gli Stati nazionali europei sono divenuti un anacronismo della storia… La loro esistenza significa solo subalternità ad una potenza più vasta… come gli Stati Uniti d’America… che… nel XIX secolo… seppe affrontare una GUERRA DI SECESSIONE per non frantumarsi in tanti piccoli Stati… come storicamente si era configurata l’Europa dopo la caduta dell’Impero Romano…

Questa è stata una lezione che il migliore spirito europeo ha colto ed ha posto in essere le premesse della sua RINASCITA con la Comunità Economica Europea … Gli Stati nazionali sono destinati a diventare stati regionali (come la california è uno stato regionale degli Stati Uniti d’America)… per lasciare il posto agli STATI UNITI D’EUROPA…

La tendenza è tracciata… ed è irreversibile… bisogna solo lasciare maturare la psicologia collettiva che si sta formando nei cittadini di tutto il continente… Sentire che la prima “lealtà” va verso l’Europa Unita… quella verso lo stato nazionale (italiano… francese… tedesco… ecc) viene subito dopo…

Con questa nuova coscienza… l’Europa ritroverà il suo antico primato negli affari del mondo…

martedì 15 gennaio 2008

IL LAICISMO SUL VIALE DEL TRAMONTO? IL PAPA NON HA DIRITTO DI PAROLA

Il laico viene da lontano… Egli sorse nel momento in cui si formò un clero ed una gerarchia ecclesiastica nell'ambito della chiesa cristiana (primi secoli dell'era cristiana). Il laico era la persona che non apparteneva alla chiesa, se non come credente, ed era in una posizione subordinata rispetto al clero, che era la sua guida e il suo maestro.

Ma il concetto di laicismo… come lo intendiamo oggi… prese forma solo quando il laico affermò la sua autonomia e si distinse dal clero e dalla chiesa in generale.

Affermando la sua autonomia, il laico perdeva le certezze che gli dava la fede, di cui aveva goduto fino ad allora, e maturava il concetto che tutto poteva essere messo in discussione.

La verità sarebbe sorta dal confronto delle idee.

Con i fatti de “La Sapienza” di oggi… il laico si arrocca… Dimostra di aver paura del confronto delle idee… E non si rende conto che diventa fideistico… Possiede la “sua” verità e non è disposto ad ascoltare quella degli altri…

Negando il confronto delle idee… il laico fa un grande balzo indietro nella storia dell’uomo… Ritorna al periodo dell’INTOLLERANZA… quando gli eserciti si scontravano sui campi di battaglia per affermare la propria verità…

E duole che questo passo indietro nella storia venga consumato in una delle più prestigiose cittadelle del sapere laico… l’università “La Sapienza” di Roma…

Si può essere in disaccordo con la Chiesa come si è storicamente determinata… come lo è il sottoscritto… pur essendo un profondo cultore e convinto testimone del messaggio del Cristo storico… ma nessuno le può togliere il diritto di esprimere il suo punto di vista sulle cose dell’uomo e del mondo…

La differenza tra laicismo e fede sta tutta qui… Chi ha fede possiede la verità... Il vero laico non la possiede… la deve costantemente cercare nel confronto…

Ma... attenti!... chi è imbevuto dell'ideologia comunista è un falso laico... anch'egli possiede la verità... anche se materialista... ecco perchè non accetta... e non può accettare... il contradditorio...

E' la DITTATURA DEL PROLETARIATO che viene espressa attraverso la DITTATURA DELLE MENTI (bacate... verrebbe il caso di dire)...

sabato 5 gennaio 2008

L'UTOPIA COMUNISTA: CONFESSIONE DI UN VERO CREDENTE

Operaio... emigrato nel più odiato dei Paesi capitalisti... sono rimasto attratto da una "LUCE" che brillava nelle menti di tutti i giovani intellettuali di origine operaia... La teoria di Marx ed Engels di fine dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo era in via di realizzazione in un grande Paese...
La formazione dell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (URSS), il primo Paese in cui la classe operaia era al potere, era stata salutata come 'il sole dell'avvenire'. Essa avrebbe dovuto costituire una tappa fondamentale verso il benessere e la giustizia sociale.

Avrebbe dovuto sanzionare il superamento dell'uguaglianza dei cittadini solo sul piano politico (su cui si basavano le società capitalistiche liberali) per realizzare il sogno di tutti i poveri... l'uguaglianza sul piano economico... il ricco come il povero... il povero come il ricco...

Nella mia mente di giovane intellettuale... che si affacciava agli studi profondi attraverso sacrifici enormi... subendo... sulla propria pelle... lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo nella catena di montaggio... tutto ciò suonava come musica celestiale... e divenni un "vero credente" dell'Utopia... ma nella versione socialista... più libertaria... quella "Dittatura del Prolerariato" mi era un pò indigesta...

Questo nuovo Stato comunista avrebbe dovuto stabilire una società più giusta, in cui ognuno ricevesse secondo i suoi bisogni e non secondo le sue capacità.

Nella prima fase... il governo avrebbe dovuto assumere poteri dittatoriali (Dittatura del Proletariato) per liberare la nuova società di tutte le scorie del passato capitalistico ed organizzare il nuovo Stato, nel quale tutti i mezzi di produzione sarebbero appartenuti... in teoria... alle associazioni dei lavoratori (socializzazione dei mezzi di produzione).

Le cose, purtroppo, non hanno funzionato così. Eliminata l'odiata classe dei capitalisti, usando il potere politico (dittatura del proletariato), sorse una nuova classe (la nomenclatura del partito comunista) che si sostituì ad essa nella gestione dell'economia.

Lo 'sfruttamento dell'uomo da parte dell'uomo', che il comunismo avrebbe dovuto eliminare, cambiò soltanto colore. Non era più bianco (capitalistico), ma rosso (comunista).

Per questa nuova classe, il benessere del proletariato passò in second'ordine, anche se, ufficialmente, era sempre nei suoi pensieri.

L'economia venne accentrata e la classe lavoratrice faceva parte di un ingranaggio di cui non conosceva nulla, ma, soprattutto, era esclusa dalla sua gestione e dal benessere che essa generava.

Questa utopia durò poco meno di 80 anni e la classe lavoratrice... dei Paesi dove essa imperava... ne ereditò solo miseria e sofferenze... che durano tuttora...

Fortunatamente a noi italiani questo fato fu risparmiato perchè la DC... con l'aiuto degli "odiati" americani... seppe innalzare una diga contro il Patto d'Unità d'Azione... che... se avesse vinto le elezioni del 1948... ci avrebbe trascinato nel campo del "sole dell'avvenire"... e forse io non sarei quì a fare queste riflessioni... ma sarei in qualche parte del mondo a guadagnarmi un tozzo di pane come BADANTE...