sabato 5 gennaio 2008

L'UTOPIA COMUNISTA: CONFESSIONE DI UN VERO CREDENTE

Operaio... emigrato nel più odiato dei Paesi capitalisti... sono rimasto attratto da una "LUCE" che brillava nelle menti di tutti i giovani intellettuali di origine operaia... La teoria di Marx ed Engels di fine dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo era in via di realizzazione in un grande Paese...
La formazione dell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (URSS), il primo Paese in cui la classe operaia era al potere, era stata salutata come 'il sole dell'avvenire'. Essa avrebbe dovuto costituire una tappa fondamentale verso il benessere e la giustizia sociale.

Avrebbe dovuto sanzionare il superamento dell'uguaglianza dei cittadini solo sul piano politico (su cui si basavano le società capitalistiche liberali) per realizzare il sogno di tutti i poveri... l'uguaglianza sul piano economico... il ricco come il povero... il povero come il ricco...

Nella mia mente di giovane intellettuale... che si affacciava agli studi profondi attraverso sacrifici enormi... subendo... sulla propria pelle... lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo nella catena di montaggio... tutto ciò suonava come musica celestiale... e divenni un "vero credente" dell'Utopia... ma nella versione socialista... più libertaria... quella "Dittatura del Prolerariato" mi era un pò indigesta...

Questo nuovo Stato comunista avrebbe dovuto stabilire una società più giusta, in cui ognuno ricevesse secondo i suoi bisogni e non secondo le sue capacità.

Nella prima fase... il governo avrebbe dovuto assumere poteri dittatoriali (Dittatura del Proletariato) per liberare la nuova società di tutte le scorie del passato capitalistico ed organizzare il nuovo Stato, nel quale tutti i mezzi di produzione sarebbero appartenuti... in teoria... alle associazioni dei lavoratori (socializzazione dei mezzi di produzione).

Le cose, purtroppo, non hanno funzionato così. Eliminata l'odiata classe dei capitalisti, usando il potere politico (dittatura del proletariato), sorse una nuova classe (la nomenclatura del partito comunista) che si sostituì ad essa nella gestione dell'economia.

Lo 'sfruttamento dell'uomo da parte dell'uomo', che il comunismo avrebbe dovuto eliminare, cambiò soltanto colore. Non era più bianco (capitalistico), ma rosso (comunista).

Per questa nuova classe, il benessere del proletariato passò in second'ordine, anche se, ufficialmente, era sempre nei suoi pensieri.

L'economia venne accentrata e la classe lavoratrice faceva parte di un ingranaggio di cui non conosceva nulla, ma, soprattutto, era esclusa dalla sua gestione e dal benessere che essa generava.

Questa utopia durò poco meno di 80 anni e la classe lavoratrice... dei Paesi dove essa imperava... ne ereditò solo miseria e sofferenze... che durano tuttora...

Fortunatamente a noi italiani questo fato fu risparmiato perchè la DC... con l'aiuto degli "odiati" americani... seppe innalzare una diga contro il Patto d'Unità d'Azione... che... se avesse vinto le elezioni del 1948... ci avrebbe trascinato nel campo del "sole dell'avvenire"... e forse io non sarei quì a fare queste riflessioni... ma sarei in qualche parte del mondo a guadagnarmi un tozzo di pane come BADANTE...

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