domenica 1 agosto 2010

L’INTELLIGENZA:L’ARMA VINCENTE DELL’UOMO (10)

LA VERITA’ COSTRUITA
La massa di conoscenza, accumulata nei millenni, è servita all'uomo per far acquisire al cervello-computer quel grado di specializzazione che lo ha messo in grado di trascendere la realà concreta per costruire la sua verità.
In altre parole, l’uomo è passato dallo stadio della verità-scoperta (pensiero astratto legata alla realtà) allo stadio odierno della verità-costruita (pensiero astratto formale).

Senza quella massa di conoscenza non si sarebbe mai potuto raggiungere l'attuale livello di struttura mentale. Ecco perchè il metodo sperimentale è stato una conquista che si è ottenuta per ultima.

Esso non segna solo l'inizio della rivoluzione scientifica, ma fu anche, e soprattutto, una rivoluzione del pensiero: moriva un modo di pensare legato alle cose concrete e ne nasceva un altro che si sentiva libero di trascendere la realtà per superarla.
Questo fu il risultato di uno sforzo collettivo di tutte le generazioni che si sono succedute nella storia dell'uomo, le quali hanno sviluppato lentamente, ma progressivamente, nuovi abiti mentali.

Questi abiti mentali "sebbene vengono assunti dagli individui non sono creati da essi: solo i grandi uomini possono indossarli con grazia e naturalezza, ma nessuno di essi è in grado di costruirne uno.

“Essi sono il prodotto della società. Sono il lavoro di un'infinità oscura di uomini e donne, senza pretesa di conquistarsi un posto in quella che viene chiamata la storia del pensiero.

“Essi appartengono, in breve, a quelle rappresentazioni collettive che nessuno ha saputo descrivere meglio del sociologo francese Durkheim. Queste rappresentazioni collettive, che costituiscono tutte le conoscenze che l'uomo possiede, sono il frutto di un'immensa collaborazione collettiva, che si estende non solo nello spazio, ma anche nel tempo. Per produrle, una moltitudine di intelligenze ha associato, unito, mescolato le sue idee ed i suoi sentimenti" (Farrington, 1950: 4-5).

E la Rivoluzione industriale è una di queste rappresentazioni collettive, anche se sarà materialmente realizzata, nell'ultima fase, dall'Inghilterra.

Queste conquiste, tuttavia, non furono costanti nel tempo. Esse furono inframmezzate da lunghi periodi di stagnazione, di regressi a livelli inferiori e di grandi balzi in avanti.

Anche se finora abbiamo parlato dell'uomo, è chiaro che queste conquiste furono il prodotto finale di alcune popolazioni particolari che, per una serie di motivi, di cui parleremo più avanti, erano molto più avanzati nello sviluppo della struttura mentale.
Basti pensare che l'età del ferro, tanto per fare un solo esempio, si ebbe nel 3000 a.C. in Mesopotamia, nel 500 a Roma e solo nel 50 d.C. nella Germania meridionale.

Ma, anche se avevano una velocità di circolazione piuttosto bassa, queste conquiste si propagavano dappertutto e diventavano il patrimonio di tutta l'umanità, man mano che tutti i popoli progredivano nel loro livello di struttura mentale.

"Idealmente la tradizione sociale è una: l'uomo odierno è teoricamente erede di tutte le età ed eredita l'esperienza accumulata da tutti i suoi predecessori.
“Questo ideale, tuttavia, è lungi dalla realizzazione. Oggi l'umanità non forma una società, ma è divisa in molte società distinte; tutte le prove disponibili suggeriscono che questa divisione non era minore, anzi era più grande, nel passato, per quanto lontano possa penetrare l'archeologia "(Childe, 1949:21).

CONTINUA

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