giovedì 10 giugno 2010

L’INTELLIGENZA:L’ARMA VINCENTE DELL’UOMO (4)

LA STRUTTURA MENTALE DELL’UOMO

La storia ci dice che l'uomo è passato attraverso un'evoluzione di pensiero che lo ha portato da un grado di conoscenza del tutto inesistente (primi uomini) ad uno di grande rilievo (uomo moderno).
La storia ci dice ancora che questa evoluzione è avvenuta in milioni di anni: dall'uomo che incominciò a levigare la prima pietra all'uomo che muove alla conquista dello spazio nell'era dell'intelligenza artificiale.
Questa evoluzione all'inizio fu lentissima, quasi impercettibile. Per milioni di anni, pur avendo un cervello biologicamente identico a quello di oggi, l'uomo continuò a servirsi quasi esclusivamente del PALEOCERVELLO e di quello sovrapposto dei primi mammiferi.
La sua vita era fatta di ISTINTI, di PAURE e di SENTIMENTI allo stato primordiale. La NEOCORTECCIA, che doveva rivelarsi, poi, come la SEDE DI TUTTO L’UNIVERSO DELLE COSE UMANE, era lì pronta per essere utilizzata, ma non lo era.
Solo lentamente l'uomo ha imparato ad acquisire le sue conoscenze, ad organizzarle, a razionalizzarle e crescere, per ciò stesso, nella sua struttura mentale. Questa crescita, per quel che ne sappiamo, si è accelerata negli ultimi seimila anni, da quando è comparso quello che chiamiamo l'UOMO CIVILE, l'UOMO DELLA STORIA, il fondatore delle prime grandi civiltà.
"Se è vero che l'individuo ancora ricapitola in miniatura la storia della razza" (Cornford, 1932), attraverso quale processo è avvenuta questa crescita(FILOGENESI)?
Il meccanismo fondamentale è stato il seguente: una massa di informazioni, conoscenze e rappresentazioni, organizzate attorno ad una struttura mentale, crea una situazione di equilibrio.
Ma ogni equilibrio è instabile. Una nuova massa di informazioni, conoscenze e rappresentazioni, che non è assimilabile dalla struttura mentale esistente, lo mette in crisi e provoca la formazione di un nuovo equilibrio e quindi di una nuova struttura mentale, di una NUOVA INTELLIGENZA.
Questo processo può teoricamente continuare all'infinito. Ma nell'uomo, come si è storicamente determinato, ha prodotto finora quattro tipi di intelligenze (sensomotoria, pre operativa, operativa concreta, operativa formale).
Ma lasciamo la parola alla EPISTEMOLOGIA GENETICA, che si è assunta il compito dichiarato di studiare "la formazione e il significato della conoscenza [e di vedere] per quali vie e quali mezzi la mente umana passa da un livello di conoscenze inferiore ad uno più avanzato...
“di spiegare come avviene la trasmissione tra un livello di conoscenza inferiore a uno che è generalmente giudicato essere più avanzato... Questi passaggi sono di natura storica e psicologica e, qualche volta, persino di natura biologica" (Piaget, 1970: 12-13).
Questo studio, tuttavia, diventa possibile solo se si parte "dall'ipotesi fondamentale... che c'è un parallelismo tra l'organizzazione logica e razionale [dei dati] della conoscenza e i corrispondenti processi psicologici formativi [dell'uomo]...
“Naturalmente il campo di studio più fruttuoso e più ovvio sarebbe la ricostruzione della storia umana - la storia del pensiero umano nell'uomo preistorico. Sfortunatamente, non siamo sufficientemente informati sulla psicologia dell'uomo di Neandertal o sulla psicologia dell'Homo siniensis di Teilhard de Chardin.
“Poichè questo campo della BIOGENETICA ci è precluso, faremo come fanno i biologi e ci rivolgeremo all' ONTOGENESI. Niente potrebbe essere più accessibile dell'ontogenesi per lo studio di queste nozioni.
“Ci sono bambini attorno a noi. Ed è con i bambini che avremo la migliore possibilità di studiare lo sviluppo del pensiero logico, del pensiero matematico, del pensiero legato al mondo fisico e così via " (Piaget, 1970),
CONTINUA

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