domenica 21 aprile 2013

UNO STUDIO SULLA STORIA DELL’UOMO (84): SOCRATE

Ma chi rivoluzionò il mondo intellettuale greco fu "Socrate, che operò nel pensiero antico una rivoluzione Copernicana di un altro genere. Fino a quel momento la filosofia guardava al passato per trovare l'origine di tutte le cose. Socrate rivoluzionò tutto e ingiunse di guardare al fine, [perchè anche per lui, come per Parmenide, la verità del mondo fisico è inconoscibile] - al bene per cui il mondo esisteva e non alla fonte da cui scaturiva. L'effetto sulla fisica fu disastroso. Per la prima volta nel pensiero greco emerse la dottrina di un creatore benevole, la Mente di Anassogora, che si assunse il compito di disegnare il mondo come modello perfetto" (Cornford, 1926, IV: 578). Il monismo e il pluralismo, come lo intendeva Empedocle, non riuscirono a dare una spiegazione soddisfacente del reale. "Il pensiero greco era arrivato al punto di incominciare a sentire il bisogno di una causa prima... L'idea di una materia che muoveva se stessa non era più soddisfacente. E se la ragione richiedeva una causa prima, allora, per quanto razionale e libero da pregiudizi religiosi un filosofo possa essere, egli si trova inevitabilmente costretto a fare ricorso ad una causa non materiale e deistica" (Guthrie, 1957: 52). Anassagora (500-428) fu il primo a postulare la creatività dell'intelligenza "e con ciò introdusse nella filosofia greca la nozione determinante che il mondo sia in qualche modo il risultato della ragione, di una ragione che non è una parte, nè un prodotto della natura, ma che è diversa nella sua essenza da essa e tale da governare la natura stessa" (Cherniss, 1982: 168). Tuttavia la mente, per Anassagora, non è un'entità astratta, ma è una forza sostanziale che "contiene due concetti: il movimento e l' intenzionalità" ( Sherrard, 1971, II: 452 ). L'atomismo di Democrito (460-357) e Leucippo ( 450 c.) fu la sintesi naturale di questa evoluzione di pensiero (Bailey, 1928: 11). Se i primi (monisti, pluralisti, Anassagora) avevano prodotto analiticamente le conoscenze, quest'ultimi (gli atomisti) crearono la sintesi. Essi fanno proprio il principio di identità di Parmenide, ma nello stesso tempo riconoscono la validità del principio del mutamento di Eraclito. L'essere e il non essere, il pieno e il vuoto, sono entrambi esistenti e si materializzano nelle infinitesime particelle (atomi: l'essere, il pieno, il principio di identità) di cui è costituita la materia e nello spazio vuoto (il non essere, il vuoto) in cui esse si muovono (principio del mutamento ) (Zeller 1931: 65-67). Era il pensiero dei greci che si evolveva e creava i suoi strumenti. "La loro logica, la loro idea, la loro capacità di astrazione aumentavano man mano che si impadronivano del problema" (Farrignton, 1982: 39). CONTINUA www.franco-felicetti.it

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