martedì 9 agosto 2011

UNO STUDIO SULLA STORIA DELL’UOMO (14)

AUGUSTE COMTE

Auguste Comte ( 1798-1854 ), nel suo corso di filosofia positiva, traccia uno sviluppo storico dell'umanità senza tenere conto della storia dei singoli popoli o delle singole civiltà, sulla scia di quanto aveva fatto Condorcet, il quale aveva visto nella storia un'unica realtà: la società e non i singoli popoli, anche se questi , con la loro esperienza, con le loro vicissitudini ed i loro travagli, avevano contribuito al suo progresso. Per Comte, l'umanità aveva attraversato tre grandi periodi ( legge dei tre stadi ): il teologico o della fantasia, il metafisico o astratto e lo scientifico o positivo. Questi tre periodi corrispondevano alle tre età dell'uomo: l'infanzia, la gioventù e la maturità.

I tre stadi, per Comte, ebbero una durata diseguale. Nel primo, quello teologico, che va dalla prima società dell'uomo alla fine del medioevo, l'umanità, nella sua ricerca " della causa prima di tutti i fenomeni, nella sua ricerca della conoscenza assoluta " ( Comte, 1896. I: 2 ),attraversa tre età: quella del feticismo, quando la natura veniva considerata dotata di anima e quindi di vita cosciente; quella del politeismo, nella sua duplice forma di teocrazia, rappresentata dalla civiltà egiziana, e di militarismo, rappresentata da Roma, in cui si verifica la confusione dei poteri: quello spirituale e quello temporale, e si afferma la forma economica della schiavitù; quella del monoteismo, infine, che fu preparata dai Giudei, in cui si ha la separazione dei poteri: quello spirituale si dedica all'educazione e alla formazione dell'individuo e quello temporale si appropria dell'azione, nel più ampio significato del termine.

Nel secondo stadio, quello metafisico o astratto, che rappresenta una brevissima tappa transitoria di fronte all'immensa durata del primo o all'infinità del terzo, l'umanità incomincia a darsi spiegazioni astratte della realtà che la circonda ed attribuisce tutti i fenomeni " a misteriose entità, che, nel principio, pensa siano emanazione dei fenomeni stessi, ma l'osservazione quotidiana abitua la mente a riferirli sempre più esclusivamente all'evento prodotto " ( Comte, 1896, II: 324 ).

Nel terzo, infine, quello scientifico o positivo, si era giunti alla nuova era, che stava appena incominciando ai tempi di Comte, al punto di arrivo del lungo cammino dell'umanità. Tuttavia esso era stato già raggiunto nelle scienze fisiche con l'invenzione del metodo scientifico. Comte riservava a sè il compito di farlo raggiungere anche alle scienze sociali e, in particolar modo, alla sociologia, l'ultima delle scienze, in ordine di tempo, ma la prima in ordine di importanza, in quanto ingloba e fa suo le conquiste delle altre che l'hanno preceduta, secondo la classificazione che egli ne fa nel primo volume del suo corso di filosofia positiva .

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