sabato 10 maggio 2008

IL CROGIOLO CULTURALE DELL’EUROPA DI OGGI: LE UNIVERSITA'

Le università furono la risposta dell'uomo medievale al suo bisogno di cultura. Le scuole che operavano presso le cattedrali non rispondevano più alle esigenze degli spiriti nuovi del mondo laico, che si avvicinavano ad un'attività che era sempre rimasta chiusa nei monasteri e destinata ai chierici.

La conoscenza che questi spiriti nuovi ricercavano non era quella del trivio e del quadrivio, ma era una conoscenza più specialistica che consentisse l'approfondimento di alcune tematiche.

In Italia queste tematiche riguardavano, principalmente, il diritto e la medicina. Oltr'Alpi avevano un carattere più spiccatamente teologico.

Le università medievali promossero e garantirono la circolazione delle idee in un'Europa, che manteneva la sua unità culturale e linguistica. Le barriere nazionali non erano ancora sorte e lo studioso sentiva di appartenere ad una stessa comunità di una vasta area geografica, che aveva le stesse tradizioni e parlava la stessa lingua (latino).

Questa libertà di movimento creò gli itineranti della cultura che si trovavano a loro agio in tutti gli angoli d'Europa: a Bologna come a Parigi; a Salerno come a Oxford.

La libertà di movimento era accompagnata dalla libertà di autogestione. Le università, in effetti, erano libere associazioni di studenti che assumevano dei docenti o erano libere associazioni di docenti intorno ai quali si raggruppavano gli studenti.

Il riconoscimento ufficiale del papato o dell'impero come studium generale (universitas) seguiva sempre dopo la nascita, mai prima.

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