venerdì 18 maggio 2012

UNO STUDIO SULLA STORIA DELL’UOMO (55)

NELL’ANTICO ORIENTE L’UOMO E’ MASSA

Le civiltà dell'Antico Oriente erano società collettive. Per l'individuo non c'era posto: non esisteva come concetto (Finkelstein, 1979) perchè ogni persona fisica era una cellula dell'organizzazione sociale, che era la sola che contava.

Però, acconto a questa concezione, esisteva l'individualismo degli dei Essi erano concepiti come individui organizzati gerarchicamente, ognuno dei quali aveva una propria personalità, un proprio potere ed una propria posizione nel panteon dello stato.

Naturalmente, il popolo non aveva maturato la coscienza di questa divaricazione tra gli uomini-collettività e dio-individualità. Il dio, per loro, era il signore e padrone che tutto aveva deciso e tutto aveva organizzato per l'uomo. Il dio era il padrone-creatore a cui l'uomo doveva soltanto obbedienza, sottomissione e lavoro al suo servizio.

Forse è da questa primitivo individualismo degli dei che nasce l'individualismo degli uomini. Il sistema di produzione potrebbe essere meno rilevante di quello che si crede.

Il collettivismo di queste società è la conseguenza di una concezione di pensiero, di una scelta ideologica, se così si può dire, che si trasformò naturalmente in un sistema di produzione, piuttosto che la conseguenza di un sistema di produzione (almeno a monte).

In altri termini, l'ideologia (concezione religiosa), invece di essere una sovrastruttura, era la struttura entro la quale si sviluppò il sistema di produzione. Senza quella non si sarebbe potuto avere questo

Naturalmente questo era vero nei primordi dell'organizzazione sociale, quando vigeva il collettivismo socialista di Stato e religioso. Quando, successivamente, si introdusse il concetto e la pratica della proprietà privata (Bibby, 1962: 11), si incominciarono ad organizzare le classi e incominciò a far capolino un proletariato.

La società assunse la forma di una piramide (che si conservò nel corso della storia successiva fino all'epoca moderna) in cui il re-sacerdote era il vertice (l'unico a godere dell'individualità, in analogia a quella del dio di cui era sacerdote), sotto di lui la classe di governo e religiosa e, al di sotto di questa, ma molto al di sotto, le tre classi che poi diverranno tradizionali delle società antiche: liberi, semiliberi e schiavi.

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