sabato 5 maggio 2012

UNO STUDIO SULLA STORIA DELL’UOMO (54)

LE PRIME CIVILTA’ DELL’UOMO NON SONO DINAMICHE Le Antiche Civiltà Orientali avevano prodotto il loro paradigma intorno al 2500 avanti Cristo, dopo di allora vissero dei successi ottenuti. Il loro sguardo, infatti, era sempre rivolto verso la mitica età dell'oro. "L'uomo fa appello alla saggezza degli antichi a preferenza della presente realtà. Sul Nilo, nel II millennio, gli scribi copiano solamente le prescrizioni mediche ed aritmetiche che, essi dichiarano, sono state composte nel III millennio" (Childe, 1949: 144). Le antiche civiltà dell'Oriente avevano raggiunto una grande perfezione tecnica. Esse erano in grado di risolvere qualsiasi problema pratico, ma erano incapaci di escogitare, inventare, scoprire un processo, come il metodo scientifico moderno, mediante il quale produrre a pioggia una serie di conoscenze che avrebbero consentito loro di creare uno sviluppo continuo nell'organizzazione produttivo e quindi sociale e quindi politica (i tre aspetti vanno in quest'ordine). Esse erano statiche, come statiche saranno le altre due civiltà del mondo antico: quella greca e quella romana. Tra un millennio e l'altro, tra un secolo e l'altro non c'erano differenze di rilievo. L'uomo del III millennio avanti Cristo sarebbe stato perfettamente a suo agio anche nel I secolo dopo Cristo. La civiltà sumerica, egiziana, siriaca, ecc., erano tra loro simili, se non identiche, anche se tra l'una e l'altra intercorsero millenni. Gli elementi caratterizzanti erano limitatissimi e non sempre facilmente determinabili; anche se ognuna di esse diede il proprio contributo originale ed esclusivo allo sviluppo della civiltà. Anche la civiltà greco-romana non differiva granché dalle altre, sebbene le tecniche della guerra, le istituzioni e lo sviluppo intellettuale fossero più avanzati L'organizzazione sociale, politica ed economica era pressoché identica in tutto il mondo antico. "Fino alla Rivoluzione Industriale in cui viviamo, gli aspetti fondamentali della vita economica e politica dell'uomo rimasero praticamente gli stessi sin dal neolitico" (Durant, 1954, I: 399). CONTINUA www.franco-felicetti.it

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