venerdì 6 aprile 2012

UNO STUDIO SULLA STORIA DELL’UOMO (52)

L’UOMO CREA L’ORGANIZZAZIONE SOCIALE

Questa nuova organizzazione sociale richiede uno sforzo creativo eccezionale. Non ci sono esperienze di popoli precedenti da cui mutuare. Tutto deve essere creato e inventato dal nulla. Ed essi non posseggono una struttura mentale capace di creare ed inventare a priori.

Le loro creazioni e le loro invenzioni sono il frutto di risposte concrete alle esigenze e ai problemi immediati del vivere civile in una società urbana, le cui dimensioni erano novità assolute.

Il problema della scrittura, che "in principio serviva all'economia del tempio" (Speiser, 1969: 86). Il problema dei numeri, che servivano allo stesso scopo. Il problema delle osservazioni astronomiche, che servivano all'agricoltura.

Il problema della geometria, che serviva per misurare i campi dopo le piene. Il problema della tecnica, che serviva per imbrigliare la natura. I problemi sociali (giustizia, sicurezza, amministrazione) che un simile tipo di organizzazione poneva. Quelli dell'unità di peso e misura. Quelli della moneta di scambio, che serviva per superare il baratto che era diventato impraticabile.

Tutte queste nuove arti devono essere esercitate da persone altamente specializzate che non possono essere impegnate direttamente nell'attività produttiva, ma devono vivere sul surplus che il nuovo tipo di organizzazione sociale è in grado di produrre (questa è l'inizio della divisione del lavoro). Queste persone non lavorano per se stesse, ma per il tempio e il palazzo (Zaccagnini, 1983: 245) da cui dipendono.

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