domenica 2 novembre 2008

L’UTILE IDIOTA

L’utile idiota è una figura creata dal comunismo sovietico. Fu Lenin a crearla. Quando non era politicamente conveniente apparire con la propria immagine di partito comunista, si metteva in primo piano una figura rassicurante di altra forza politica, una persona di solo facciata, che serviva a carpire la benevolenza dell’opinione pubblica in generale. Ma, dietro le quinte, i comunisti esercitavano il vero potere.

Anche se il comunismo sovietico non esiste più, la figura dell’utile idiota non è scomparsa. Le mentalità sono difficile a morire. Si può cambiare pelle, ma la mentalità rimane quasi immutata. E lo rimarrà per generazioni. Sparirà solo nel lunghissimo periodo. In gergo si dice “il lupo perde il pelo, ma non il vizio”.

Nella fusione tra il Partito Democratico di Sinistra (PDS) e la Margherita (ex democristiani di sinistra) ci sono due figure in primo piano: Walter Veltroni, che si era creata l’immagine dell’ ex comunista “buono”, e Franceschini, un uomo scolorito, ma utilissimo per svolgere il ruolo di utile idiota.

Un uomo come D’Alema, da parte del PDS, era troppo caratterizzato per essere messo in primo piano. Veltroni era meno caratterizzato come ex comunista. Non aveva frequentato la famigerata “scuola di partito” come D’Alema, dove si formavano le grandi élite del partito comunista. Veltroni si era sempre distinto come amante della democrazia americana. Insomma, egli si era contraddistinto più come LIBERAL che come post-comunista. Egli era l’uomo giusto al posto giusto al momento giusto. Non faceva paura a nessuno.

Diversamente nella Margherita. Un uomo ritenuto pericoloso per la nascente Unione tra PDS e Margherita era Ciriaco De Mita. La sua intelligenza politica, e la sua qualità caratteriale di non reggere la candela a nessuno, incutevano timore. Se si voleva augurare lunga vita al nascente Partito Democratico, Ciriaco De Mita era un uomo da eliminare e, alla prima occasione, fu fatto fuori. Costretto ad autosfrattarsi dal partito.

Franceschini non aveva, e non ha, una robusta consistenza politica. Per questo motivo era l’uomo giusto al posto giusto. Era abbastanza incolore per svolgere il ruolo di “buonista” a fianco di Veltroni. Insomma, egli era l’utile idiota che serviva per mantenere calma e buona la gente della Margherita.

Un uomo come Rutelli, di vivace intelligenza, politicamente più ricco, difficilmente catechizzabile, fu spinto in seconda fila.

Ma una domanda dobbiamo porcela: riuscirà il nostro utile idiota a salvare il popolo della Margherita dalla volontà egemonica dei post comunisti o sarà anch’esso CANNABALIZZATO come è avvenuto per quei socialisti che hanno creduto nella sirena dei comunisti prima e dei post comunisti oggi?

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