mercoledì 19 novembre 2008

IL SOCIALISMO SI PUO’ TRADIRE IN TANTI MODI

Ho letto con grande rammarico la missiva di Pino Iacino ai socialisti. A tutti noi della diaspora socialista Iacino vuole dare una casa. Ma la casa che egli propone è una casa sbagliata. È stata condannata dalla Storia e sopravvive negli epigoni del comunismo come mentalità egemonica grazie ad una magistratura compiacente che ha tolto di mezzo l’ultimo grande GRANDE GUARDIANO DEL SOCIALISMO DAL VOLTO UMANO: BETTINO CRAXI.

Se accettassimo l’ingenua proposta di Iacino finiremmo come i Bruzi. L’esercito romano li volle nei loro ranghi, ma per umiliarli e far svolgere loro, grandi guerrieri, lavori di bassa manovalanza. Craxi aveva ragione quando disse “noi potremo stare in una casa comune con i comunisti solo quando noi saremo maggioranza e loro minoranza”.

Io allora ero troppo giovane per capire. Non sono mai stato un craxiano. Da intellettuale, che si affacciava sulla scena politica, ero un lombardiano. Ma quelle parole di Craxi mi rimasero nel profondo.

La loro verità l’ho scoperta come sindacalista socialista della scuola. La sinistra unita era raggruppata nel SNSM, un sindacato unitario della scuola rappresentativo di tutte le forze politiche nazionali. Nella componente di sinistra, i socialisti erano maggioranza. I comunisti minoranza. Un ruolo che essi non amavano e non amano. Per questo consumarono una scissione e formarono un sindacato scuola in seno alla CGIL.

Da quel momento hanno incominciato a mandare messaggi agli ingenui socialisti alla Iacino (lo premieranno dandogli il posto che fu di Cecchino Principe?). “La sinistra deve stare unita in un’unica casa”. Loro malgrado, i socialisti sono sempre stati sensibili al richiamo dell’unità delle forze di sinistra.

Lo furono con Nenni nel 1948, quando firmarono il Patto di Unità d’Azione (che, per fortuna, non vinse le elezioni). Lo furono i socialisti della scuola nel 1965/66. Ma in questa ritrovata casa comune del sindacato scuola, i socialisti divennero minoranza. Tutto era monopolizzato dalla volontà egemonica dei comunisti.

Craxi apprese questa lezione. Anch’io, modestamente, appresi la lezione e mi rifiutai di entrare nella casa comune del sindacato-scuola targato CGIL. Iacino quella lezione non l’ha mai appresa. Né l’apprenderà mai. Egli ha una mente pulita (per questo lo stimo). Egli è potenzialmente buono per svolgere il ruolo che, nel PD nazionale, svolge Franceschini: l'UTILE IDIOTA, una figura a cui l’ideologia comunista ha sempre fatto ricorso per carpire la buona fede degli ingenui.

Pino Iacino non ha ancora maturato il pensiero che il SOCIALISMO non deve necessariamente essere ristretto in un partito. Il socialismo è un’IDEA. È l’idea di libertà, che non può essere asservita a nessun potere. È l’idea di giustizia sociale. È l’idea dell'umanità dell'uomo verso l'uomo. E questa idea alberga nella mente degli uomini. Nella mente dei Brunetta, dei Sacconi e di tutti coloro che vogliono mutare la realtà per migliorare la condizione umana e sociale dell'uomo.

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