domenica 31 agosto 2008

IL PARLAMENTO E LE CARTE COSTITUZIONALI

La Grecia classica aveva inventato la democrazia diretta. Le tribù germaniche, che sconvolsero tutto il mondo civilizzato occidentale nel V secolo, non avevano uno Stato organizzato con regole scritte (costituzioni) come i Greci. Avevano le loro consuetudini, che erano consuetudini di libertà ed uguaglianza, i due cardini su cui è fondata ogni democrazia moderna.

La loro consuetudine di riunirsi per prendere le decisioni che riguardavano la tribù era una forma di democrazia diretta, ma essi non ne ebbero mai coscienza.

Il parlamento moderno è figlio diretto di questa consuetudine, che sopravvisse nelle popolazioni d'Europa. L'uomo europeo, nato dalla mescolanza delle popolazioni latine e germaniche, adattò questa consuetudine alle esigenze di una comunità che diventava sempre più estesa e non poteva più riunirsi direttamente, ma doveva farlo attraverso suoi rappresentanti eletti.

Questa fu l'origine della democrazia parlamentare rappresentativa dei nostri giorni. L'uomo medievale vi aggiunse un nuovo elemento quando decise che il patto consuetudinario, che lo legava al sovrano in un rapporto di diritti e doveri, fosse messo per iscritto.

La Magna Charta, che i baroni inglesi strapparono a Giovanni Senza Terra nel 1215, può essere considerata la madre di tutte le costituzioni che seguirono. Essa sanciva, tra l'altro, il diritto del popolo a ribellarsi al sovrano se questo veniva meno al patto costituzionale sottoscritto.

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