giovedì 8 settembre 2011

UNO STUDIO SULLA STORIA DELL’UOMO (18)

TOYNBEE (2)

Per Toynbee, mentre le società primitive sono statiche, le civiltà sono fortemente dinamiche. " Le società primitive, come le abbiamo conosciute attraverso l'osservazione diretta, possono essere paragonate a delle persone che giacciono addormentate sull'orlo di un precipizio sul fianco di una montagna; le civiltà possono essere paragonate a compagni di viaggio di queste persone addormentate, che, però, si sono svegliate e hanno iniziato a salire la montagna " ( Toynbee, 1934-54, II: 58 ). Questo, però, non esclude che le società primitive siano state dinamiche nella prima parte della loro storia, quando si sollevarono dalla loro condizione sub-umana. Anche le civiltà bloccate sono statiche. Quest'ultime sono quelle civiltà che per arrivare al grado di civiltà hanno dovuto affrontare una sfida al limite delle loro possibilità e, quindi, rimasero senza energie per poter proseguire la corsa.

Altre società primitive, invece, non seppero fornire una risposta valida alla sfida, oppure quest'ultima era superiore alle loro forze, perciò esse furono delle civiltà mancate.

Lo sviluppo delle civiltà avviene attraverso l'azione di una minoranza creatrice, che, realizzando le proprie aspirazioni e progetti, si pone come modello per il resto della popolazione, alla quale sono riservate due alternative: ripercorrere la stessa strada della minoranza creatrice o imitarla esteriormente ( mimesis ).

L'azione della minoranza creatrice, a livello individuale, si dispiega secondo un movimento di " ritiro e ritorno ". Ritiro allo scopo di ricercare la propria illuminazione e ritorno per illuminare i propri simili. La vita di San Paolo, di San Benedetto, di San Gregorio Magno, di Budda, di Maometto, di Machiavelli e Dante ne sono una testimonianza. Anche a livello della società, il movimento avviene allo stesso modo. Le minoranze creatrici " contribuiscono allo sviluppo della società, a cui appartengono, ritirandosi per un certo periodo dalla vita attiva della società: ne sono esempi Atene, nel secondo capitolo dello sviluppo della società ellenica; l'Italia, nel secondo capitolo dello sviluppo della Società Occidentale; e l'Inghilterra nel terzo capitolo " ( Toynbee, II: 150 ).

La decadenza subentra quando la minoranza creatrice, perdendo la sua creatività, si trasforma in minoranza dominante. Gli esclusi formano un proletariato interno, mentre alle frontiere preme un proletariato esterno ( gli esclusi dalla civiltà: i barbari ). Il segno tangibile della crisi è la costituzione di uno stato universale ( impero ), con il quale si pensa di aver dato una risposta alla sfida. Il proletariato interno dà vita ad una chiesa universale, la quale sarà chiamata, quando la civiltà crollerà, a salvare le conquiste più significative della civiltà stessa per trasmetterle alla nuova civiltà, che nascerà dalla forza congiunta del proletariato interno e da quello esterno.
CONTINUA
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