giovedì 7 luglio 2011

UNO STUDIO SULLA STORIA DELL’UOMO (10)

FONTANELLE, SAINT PIERRE, TURGOT

Contro questa tesi Fontanelle ( Digression sur les ancients e les modernes ) sostenne che è pericoloso spingere le analogie sino in fondo. Per Fontanelle, biologicamente, tra l'uomo del passato e quello del presente, non c'è alcuna differenza ( Aldridge, 1973: 79 ). Se è vero che l'uomo moderno non è altro che la sintesi delle generazioni passate, che coesistono in lui, è anche vero che i periodi ( infanzia, gioventù, maturità e vecchiaia ) non corrispondono.

E' arbitrario affermare, egli sostenne, che l'uomo si trovi ora nella vecchiaia. In realtà, l'umanità non conoscerà mai la decadenza, ma diventerà sempre più esperta e più saggia e rimarrà per sempre nell'età della virilità, dopo aver attraversato la fase dell'infanzia, in cui ha lottato per soddisfare i suoi bisogni naturali, e quella della giovinezza, in cui prevalse l'immaginazione e incominciò il pensiero razionale. Quest'ultima fase l'avrebbe raggiunta prima se non fosse stato distratto dalla guerra. Ma ora, solo ora, ha rifatto ritorno alla scienza.

E, in questo campo, per Fontenelle, la superiorità dei moderni è indiscutibile, in quanto, a differenza delle belle arti, dove non c'è progresso nel tempo ( i moderni eguagliano gli antichi e viceversa ), essi, " a causa dell'accumulo delle conoscenze, posseggono una maggiore quantità di informazioni di almeno dieci volte rispetto a quella dei tempi di Augusto " ( Aldridge, 1973: 79 ).

Anche per Saint Pierre ( Discours sur la polysynodie ) l'umanità è un'unica realtà psichica ( mente, pensiero ) che cresce nel tempo ( secoli, millenni ). Ma, a differenza dell'individuo, a cui può essere paragonata, che quando invecchia perde la ragione e la felicità a causa dell'indebolimento del corpo, essa sarà sempre in grado di crescere in saggezza e benessere fino alla fine dei tempi.

Turgot ( Anne Robert Jacques, 1729-81 ) fu il primo degli evoluzionisti sociali. Egli vide la storia universale come il procedere della razza umana verso traguardi sempre più avanzati. Questo cammino, tuttavia, non fu lineare, ma tortuoso, con periodi di pace e di sconvolgimenti, e non fu uniformemente diffuso. I componenti della razza umana, proprio come i singoli individui, sono dotati di capacità diverse: alcuni hanno un talento che ad altri manca; altri hanno acquisito, grazie al proprio sforzo e alla propria esperienza storica, delle abilità che altri non hanno.

E sono proprio questi che ci fanno capire che la storia umana ha avuto un principio nel tempo, chè, altrimenti, nell'infinità dell'esistenza, tutti avrebbero raggiunto lo stesso livello di maturazione. Il meccanismo che provoca questo progresso è, in parte, biologico (usando un termine che Turgot sconosceva ) e, in parte, sociale (eredità sociale).

"Una felice disposizione delle fibre cerebrali, una maggiore o minore velocità del sangue, queste sono probabilmente le uniche differenze che la natura stabilisce tra gli uomini: i loro spiriti, o la potenza e la capacità della loro mente, mostrano una reale disuguaglianza, di cui non potremo mai conoscere e discutere le cause.

Tutto il resto è effetto dell'educazione, e l'educazione è il risultato di tutta la nostra esperienza sensoriale, di tutte le idee che abbiamo potuto acquisire dalla culla in poi. Tutti gli oggetti che ci circondano contribuiscono a questa educazione; le istruzioni dei nostri genitori e dei nostri insegnanti ne sono solo una minima parte " ( Turgot, 1844: 645 ).

Nella sua esperienza storica, comunque, per Turgot, l'uomo non è stato guidato dalla ragione, ma dalle passioni e dall'ambizione. E questo fu un bene. Perchè se fosse stato ragionevole non ci sarebbe stato alcun progresso. Per conservare il proprio stato di felicità, egli sarebbe rifuggito dalle guerre e si sarebbe chiuso in comunità sempre più ristrette. Questa mancanza di scambi lo avrebbe condotto alla stagnazione più totale in tutti i campi: delle scienze, delle arti e delle idee. La competizione con altri popoli, con altre società e con altri individui è essenziale al progresso della razza umana. Dove non c'è o non c'è stata, come in Cina, il progresso si arresta e la società entra in decadenza.

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