mercoledì 3 luglio 2013

UNO STUDIO SULLA STORIA DELL’UOMO (93): LA NUOVA CLASSE DOMINANTE GERMANICA E’ INCOLTA

I livelli di struttura mentale non si possono saltare, ma devono essere percorsi o ripercorsi uno di seguito all'altro, anche se la permanenza in un singolo livello può essere abbreviata. L'uomo è riuscito a maturare, nella storia, i diversi livelli di struttura mentale perchè è riuscito a produrre conoscenze che erano indispensabili alla maturazione di ogni singolo livello. E il successivo livello veniva prodotto, dopo aver acquisito il precedente per via ontogenetica, solo se si producevano nuove informazioni o si decentrava il proprio pensiero fino a cogliere nuovi nessi e nuove relazioni tra le informazioni esistenti, che prima non venivano colte. Chi non vive in un ambiente adatto o maturo, che inglobi nel suo vivere quotidiano (della struttura sociale) tutte le conquiste (conoscenze applicate) avvenute in via filogenetica, non può ricapitolare in via ontogenetica la strada percorsa dalle civiltà precedenti, ma la può solo ripercorrere in via filogenetica se non vuole perdere la sua identità anche se le tappe intermedie possono essere ripercorse in secoli invece che in millenni. Ed è quello che è avvenuto nell'alto medioevo. La classe dominante germanica aveva un livello di struttura mentale allo stadio del pensiero pre-concettuale** ( Radding, 1978: 577-78) e si era calata in una civiltà che si trovava allo stadio della operatività concreta, anche se il paradigma era in crisi. Con le invasioni barbariche c'è un nuovo cominciamento nei livelli di struttura mentale. L'uomo di quest'epoca era un uomo che aveva perso le sue antiche certezze. Il romano era caduto e sparito insieme all'impero. Egli risorgerà solo dopo il mille. Nel frattempo, chi dominava la scena nel campo politico, come in quello culturale, era il 'barbaro'. E, in effetti, in questo periodo, tutta la classe dirigente e 'colta ' è di origine 'barbara'. La cultura, come l'innovazione politica, viene dal nord 'barbaro'. Fino al mille, la storia dell'uomo europeo è la storia della classe egemone che è tutta, o quasi, di origine 'barbara'. Quest'uomo è povero intellettualmente e culturalmente. Ha una grande ammirazione per gli uomini dell'antichità, ma sa, altrettanto bene, che egli è un nano, un "omuncolo", come dirà Alcuino, di fronte ad essi. Ogni competizione sarebbe stata impossibile (è quello che afferma Alcuino stesso). Egli può solo compilare dei compendi o chiosare il pensiero di questi autori classici per renderlo accessibile alla classe dirigente dell'epoca, la cui mentalità è molto semplice (Taylor, 1911, I: 219 ) e quasi completamente sguarnita d'istruzione. La compilazione di questi, basati sulle conoscenze greche, fu l'attività principale e più importante di questo mondo, che andava sempre più, e progressivamente, chiudendo le porte a tutta la cultura antica. Le conquiste intellettuali dei greci e la saggezza giuridica dei romani si andavano disperdendo in mille rivoli nella reminiscenza di uomini mediocri in un Europa percorsa dalle orde barbariche, che erano indifferenti alla cultura. La civiltà di queste orde era illetterata. E lo rimarrà ancora per lungo tempo. Basti pensare che Carlo Magno, il primo grande imperatore dell'era cristiana, in pieno IX secolo, non sapeva leggere e scrivere, come del resto la stragrande maggioranza dei suoi nobili. Tuttavia, "la tradizione di queste enciclopedie fu una benedizione per più aspetti. Mentre sintetizzava ed esponeva molte idee antiche che altrimenti sarebbero andate perdute, creava una forte dipendenza verso l'autorità. Nello stesso tempo, però, adoperava un linguaggio allegorico che deliberatamente nascondeva la verità scientifica" ( Stock, 1976: 8 ). CONTINUA www.franco-felicetti.it