venerdì 4 marzo 2011

ALLA RICERCA DELLE NOSTRE RADICI 6

IL CONTRIBUTO DEL MONDO ROMANO

1) IL PRAGMATISMO

I Romani privilegiarono sempre l'aspetto pratico della vita e dell'organizzazione sociale. Essi non furono mai intellettuali, come i Greci.
Costruire sistemi o elaborare teorie era lontano dalla loro mentalità. Essi amavano cimentarsi con i grandi problemi dell'organizzazione strutturale della società. Costruire ponti, strade, edifici pubblici, acquedotti, che migliorassero la qualità della vita, erano i problemi che li attiravano.

Con i Romani possiamo dire che è iniziata l'urbanistica: la crescita dell'area urbana secondo un progetto globale d'insieme che tiene conto di ogni attività (culturale, sociale, ricreativa, funzionale) che la città è chiamata a svolgere sul territorio.

La speculazione filosofica fu assenta da Roma, ma fu presente l'ingegneria civile, di cui furono maestri. Essi inventarono la malta, il cemento e la soffiatura del vetro.

2) IL DIRITTO

Roma può essere considerata la madre del diritto. La sua preoccupazione di fare tutto secondo le regole, in ogni aspetto della vita, fosse esso familiare o pubblico, la portò a sviluppare il diritto più evoluto di tutto il mondo antico.
La mentalità dei Romani era una mentalità legalistica e le loro scuole di oratoria erano le fucine dove si apprendevano i distinguo, i cavilli e le sottigliezze che consentivano di andare a fondo nella interpretazione del diritto.

L'interpretazione del diritto e la procedura sono stati i due elementi che hanno contraddistinto la giustizia romana fin dalle origini.

La legge da sola non era sufficiente per giudicare un caso in tribunale. Essa doveva essere interpretata per la sua corretta applicazione. E questa interpretazione non era esclusivamente affidata al giudice. C'erano delle persone, i giureconsulti, la cui auctoritas nell'interpretazione delle leggi era universalmente riconosciuta e il loro parere era sollecitato dai giudici.

Questa pratica è all'origine della moderna giurisprudenza.